Il salasso accoglienza ci costa più di un miliardo

RomaAndare a Bruxelles con gli scontrini in mano. Questo è l'ultimo atto della diplomazia italiana per ottenere dall'Europa un via libera, magari chiudendo un occhio, su conti pubblici e manovra economica. Il contabile questa volta è un prefetto, quel Mario Morcone che da due anni al Viminale coordina le politiche dell'immigrazione per conto del ministro e gestisce l'accoglienza.

Nella «cartellina sconto» c'è l'elenco dettagliato delle spese sostenute dal nostro governo per i migranti, che consentiranno all'Italia di ottenere dall'Europa una maggiore flessibilità sui conti. Lo ha già fatto preparare e consegnare al ministero dell'Economia e delle Finanze, che ora dovrà documentarle voce per voce. Un vero salasso per il nostro Paese. L'Italia fa il carico di richiedenti asilo in cambio di flessibilità. Il prefetto, insomma, non si è fatto cogliere impreparato dal via libera allo sforamento del deficit concesso dal presidente della commissione europea Jean-Claude Juncker a quei paesi che dimostreranno, documenti contabili alla mano, di compiere sforzi eccezionali per gestire il flusso dei profughi. Vi servono gli scontrini? Eccoli, pronti all'uso, pronti a dimostrare quanto l'Italia spenda per far fronte agli sbarchi, che seppur diminuiti del 9 per cento rispetto al 2014 sono stati quest'anno 139.770. Morcone ne ha parlato in un'intervista all' Unità, soddisfatto perché finalmente l'Europa si è accorta della necessità di aiutare l'Italia, e gli altri paesi in prima linea, ad ammortizzare i costi per l'emergenza migranti, per quelle centomila persone che ospitiamo nelle nostre strutture sparse nelle varie regioni. Il prefetto ha spiegato che le schede con lo storico delle spese sostenute per l'assistenza e l'accoglienza dal 2011 al 2015 sono già negli uffici che dovranno documentare l'impegno economico del governo italiano per gli immigrati. Si tratta di spese lievitate vertiginosamente negli anni: dai 2-300 milioni l'anno che sono serviti nel triennio 2011-2013 si è arrivati ai 635 milioni nel 2014, fino al miliardo e centomila euro di quest'anno. A queste cifre si è arrivati ospitando per l'esattezza 100.588 persone, a ciascuna delle quali sono assegnati 35 euro al giorno, dunque circa tre milioni e mezzo al giorno che poi vanno moltiplicati per 365 giorni. Il prefetto, però, ha voluto chiarire che i soldi stanziati per ogni migrante sono destinati alle cooperative e alle associazioni che gestiscono le strutture di accoglienza, non finiscono direttamente nelle tasche degli immigrati.

Un impegno economico notevolissimo, il nostro, che potrebbe far scattare la clausola migranti, cioè una maggiore flessibilità nel rapporto deficit-Pil grazie alla quale l'Italia potrebbe ottenere uno sconto dello 0,2 per cento del Pil e quindi contare su tre miliardi in più per la manovra. Da mesi il premier Matteo Renzi spingeva in questo senso con Bruxelles. Ora nel caso in cui venisse accettata la clausola migranti all'Italia sarà consentito di sforare il patto di Stabilità per almeno due miliardi.

Dall'opposizione, intanto, arriva un'iniziativa che potrebbe far risparmiare oltre 650 milioni.

Proprio ieri la Camera dei Deputati ha approvato all'unanimità una mozione di Laura Ravetto (Forza Italia) che propone di far fronte alla valanga di ricorsi sulle domande di asilo anche attraverso la creazione di sezioni specializzate nei Tribunali.

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