Il saluto dei 250mila a Francesco. "Esempio di umanità e vita"

Folla di fedeli in San Pietro. Il camerlengo, i cardinali e la chiusura della bara. All'interno le monete del pontificato e il Rogito: "Pellegrino di speranza e testimone mirabile di pace"

Il saluto dei 250mila a Francesco. "Esempio di umanità e vita"
00:00 00:00

Un afflusso no-stop durato tre giorni. Da mercoledì mattina a ieri sera sono stati 250mila i fedeli che hanno reso omaggio alla salma di Papa Francesco. Una coda lunghissima che ha fatto saltare tutti gli orari e i piani previsti. L'accesso alla Basilica di San Pietro infatti doveva terminare a mezzanotte nei primi due giorni, mentre è rimasta aperta quasi ininterrottamente. L'elevato numero dei pellegrini ha costretto le autorità vaticane a mantenere, di fatto, aperta la basilica per 72 ore, seppure con brevi interruzioni.

Anche alcune delegazioni, arrivate nella Capitale già ieri nel pomeriggio, hanno reso omaggio alle spoglie di Francesco. Tra questi il presidente francese Emmanuel Macron e la moglie Brigitte, ma anche il premier ungherese, Viktor Orban e il presidente brasiliano Luis Inacio Lula da Silva.

La macchina organizzativa ieri ha superato il test. Nel primo pomeriggio la Protezione Civile ha inviato a tutti i residenti a Roma un alert sui cellulari, che è risuonato anche nella basilica di San Pietro durante la venerazione dei fedeli al corpo del Pontefice defunto. Continua intanto a crescere il numero dei giornalisti accreditati per l'evento oltre 2.700 e massiccia è la presenza anche delle forze dell'ordine in una Capitale blindata. La venerazione dei fedeli è terminata alle 19 in punto, ieri in Basilica. Tra gli ultimi a salutare il Papa il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei, e tra i papabili nel futuro Conclave. Anche l'infermiere personale di Bergoglio, Massimiliano Strappetti, si è posto a fianco al feretro per l'ultimo atto, la venerazione, prima del rito di chiusura della bara.

Una cerimonia, questa, che si è svolta in forma privata, lontana da telecamere e dirette. Il rito è stato presieduto dal cardinale Camerlengo, Kevin Farrell. Secondo l'Ordo Exsequiarum Romani Pontificis, erano presenti l'arciprete della Basilica di San Pietro, cardinal Mauro Gambetti, il cardinale già segretario di Stato, Piero Parolin, il vicario per la Diocesi di Roma, Baldo Reina, il sostituto alla Segreteria di Stato, monsignor Edgar Peña Parra, l'Elemosiniere di Sua Santità, cardinal Konrad Krajewski, e i familiari del defunto. Un velo di seta bianca è stato posto sul volto del Papa. All'interno della bara sono state inserite una borsa con le monete coniate durante il suo pontificato e il Rogito, redatto dal maestro delle cerimonie, nel quale si racconta la vita del Papa.

«Con noi pellegrino di speranza», si legge nel Rogito del Pio Transito di Francesco, «Lunedì dell'Angelo, l'amato Pastore della Chiesa Francesco è passato da questo mondo al Padre. Tutta la Comunità cristiana, specialmente i poveri, rendeva lode a Dio per il dono del suo servizio reso con coraggio e fedeltà al Vangelo e alla mistica Sposa di Cristo». «Francesco ha lasciato a tutti una testimonianza mirabile di umanità, di vita santa e di paternità universale», è la conclusione del documento lungo tre pagine che ripercorre la vita e il pontificato di Francesco. Il documento è stato inserito in un tubo di metallo e poi sigillato.

Al termine è stato posto il coperchio alla bara di zinco con la croce, lo stemma del Pontefice defunto e la targa recante il nome del Pontefice, la durata

della sua vita e del suo ministero petrino. In primis è stata saldata la bara di zinco e successivamente è stata chiusa anche la bara di legno. Il rito si è concluso con la recita dell'eterno riposo e il Salve Regina.

SSar

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica