Salvaguardare le attività economiche e colpire i No Vax: su due pilastri si poggia il decreto varato dal governo all'anti-vigilia di Natale con l'obiettivo di opporre una resistenza alla avanzata del virus. Nel decreto, illustrato in una conferenza stampa dal ministro della Salute Roberto Speranza (unico rappresentante del governo), dal coordinatore del Cts Franco Locatelli e dal portavoce del Cts Silvio Brusaferro. La linea è chiara: Draghi tiene l'Italia aperta ma estromette dalla vita sociale i non vaccinati. È un provvedimento che di fatto introduce un «obbligo vaccinale surrettizio». L'unico ambito escluso dal super green pass (vaccinati e guariti) è il lavoro.
Eppure lo scontro nel governo è stato durissimo fino all'ultimo istante. Tra chi voleva introdurre l'obbligo vaccinale per i dipendenti della Pubblica amministrazione e chi si è opposto. L'ipotesi - secondo quanto viene riferito - era stata proposta in cabina di regia da Dario Franceschini e aveva incassato l'accordo di Roberto Speranza e Renato Brunetta. Silente Giancarlo Giorgetti, mentre Stefano Patuanelli aveva chiesto un supplemento di riflessione e un confronto con il M5s. Alla fine il tema sparisce dal decreto festività. Ma l'opzione resta sul tavolo. Dopo due sedute della cabina di regia, il testo arriva sul tavolo del governo per le ultime limature: il via libera al decreto è unanime
Altro tema che occupa la discussione in cabina di regia è l'esposizione mediatica dei virologi. A porre la questione è il ministro dello Sviluppo economico Giorgetti. Nella conferenza stampa, al termine del Consiglio dei ministri, il ministro della Salute Roberto Speranza spiega i presupposti del decreto festività: «L'obiettivo vuole provare a rispondere alla crescita dei contagi delle ultime ore che è figlia dell'arrivo della variante Omicron.
Mettiamo in campo misure per creare maggiore protezione per i cittadini e il sistema sanitario». Speranza insiste su due punti: l'importanza della mascherina e la prevenzione nelle scuole principali veicoli del contagio.
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