Salvare la vita ai cavalli e aiutare i bimbi fragili. Due missioni "possibili"

"Progetto Islander", onlus fondata nel 2012 da Nicole Berlusconi, ha accolto 500 animali

Salvare la vita ai cavalli e aiutare i bimbi fragili. Due missioni "possibili"

Recuperare i cavalli che nel corso della loro vita hanno subito maltrattamenti, violenze e vessazioni da parte dell'uomo. E insegnare loro che non tutte le persone sono malvagie e che la vita non è solo un box angusto nel quale non vedere mai la luce del giorno o una frusta. È l'obiettivo di una onlus molto speciale che, dal 2012 a oggi, ha salvato già circa 500 animali. «Progetto Islander» è stato fondato da Nicole Berlusconi e oggi conta su un team specializzato di dieci persone e tanti volontari, riabilitando cavalli, pony e asini nella tenuta di Angera, sul lago Maggiore, in un paradiso naturale di 43 ettari. Qui gli animali vengono prima curati e poi lentamente riabituati al contatto con l'uomo e con i loro simili. Per essere poi adottati, a distanza o in presenza, oppure coinvolti in programmi di riabilitazione dedicati a bambini disabili o malati oncologici e a persone fragili.

Del gruppo di lavoro fa parte, fra gli altri, Antonella Artuso, fisiatra specializzata negli interventi assistiti con gli animali e anche proprietaria della tenuta. «Salviamo tantissimi cavalli che poi, una volta arrivati da noi, devono essere curati e riabilitati da situazioni spesso davvero molto difficili racconta -. Gli animali più fragili vengono adottati a distanza, quelli di più semplice gestione possono lasciare la tenuta dopo un periodo di pre affido e poi affido». La onlus collabora con vari enti, fra i quali l'Università Cattolica di Milano. «All'interno di Islander è nato un progetto che abbiamo battezzato Ri-abilitiamoci prosegue Artuso -. L'obiettivo è mettere in contatto le persone fragili con animali che hanno avuto un passato difficile. I nostri interventi, condotti da persone altamente specializzate, mirano a creare un legame di empatia fra vittime di abusi e maltrattamenti, ma anche persone colpite da diverse fragilità, e cavalli che hanno vissuto una storia simile, riuscendo però a ritrovare la propria tranquillità e dignità. Spesso vengono a trovarci comunità di ragazze che hanno subito abusi in famiglia. Per loro sentire la storia di questi animali, scoprire che c'è un lieto fine, è molto importante. Si crea un rapporto di empatia forte e fondamentale». Ma non finisce qui perché il progetto ha portato il cagnolino Cisca, l'asino Lucy e il pony Arturo nel cortile dell'ospedale pediatrico Gaslini di Genova. «I piccoli pazienti che hanno avuto la possibilità di uscire hanno potuto interagire con i nostri tre amici a quattro zampe. Li hanno portati a passeggio, hanno offerto loro carote e li hanno spazzolati». I prossimi tre appuntamenti sono fissati per fine novembre e per due date a dicembre. Inoltre «Progetto Islander» è anche presenta alla Fieracavalli di Verona, come membro del comitato etico. «Perché occorre verificare che anche gli animali apparentemente sani siano tutelati nelle loro esigenze e nel loro benessere» conclude l'esperta. All'interno del Progetto Islander c'è però spazio anche per la mototerapia, anche questa dedicata ai bimbi fragili. A occuparsene è Vanni Oddera, che ha messo a punto questo particolare approccio. «Due anni fa ho incontrato Nicole Berlusconi e da allora organizziamo molti progetti insieme conferma -. Noi facciamo freestyle motocross, con vestiti colorati proprio come se fossimo super eroi. I bambini arrivano come spettatori, vicino alle rampe.

Dopo aver visto le nostre evoluzioni salgono in moto con noi e provano un'esperienza unica, che consente loro di uscire dalla routine della malattia e di superare per qualche minuto le proprie difficoltà». La frase più bella? «Ci dicono: che bello sentire il vento in faccia anche quando non c'è», conclude Oddera.

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