Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini procede spedito con il dossier su taxi ed Ncc. Il leader della Lega ha chiarito lo stato dell'arte in Senato, rispondendo ad un question time presentato dal Gruppo di Azione-Iv. «Ho incontrato ieri 23 sigle sindacali dei tassisti e oggi 26 sigle sindacali dei noleggi con conducente - ha premesso il segretario del Carroccio -, mentre la settimana prossima ascolteremo Comuni e Regioni. L'obiettivo è di arrivare ad avere, prima della pausa estiva, un piano di riordino complessivo di taxi e Ncc, più auto nel breve periodo e di maggiore qualità a disposizione dei cittadini italiani». Il summit ha avuto un esito positivo per tutte le parti interessate. «L'incontro con il ministro Salvini e il viceministro Rixi ha degli aspetti molto positivi se a questo seguiranno dei fatti concreti. Mi riferisco alla creazione di un tavolo permanente, perché io ho sottolineato che dal 1992 gli Ncc non hanno mai partecipato alla stesura delle proprie leggi, ma sono state sempre a opera dei tassisti o molto influenzate da questi», ha fatto presente Francesco Artusa, leader di Sistema Trasporti, realtà che si occupa tanto di noleggio con conducente quanto di bus turistici. Il clima è buono. E vale anche per i tassisti. Se non altro perché gli esecutivi precedenti non hanno mai affrontato la problematica (che c'è ed è strutturale) in questo modo, coinvolgendo anzitutto gli operatori del settore e i loro rappresentanti. Prima dell'avvento del governo Meloni, poi, lo spettro di una scure ha sempre aleggiato su questo settore, specie con una mossa che veniva vista (e che ancora oggi sarebbe percepita male) come una catastrofe per molti lavoratori: la liberalizzazione, con l'apertura alle multinazionali. Tra le richieste portate avanti dai rappresentanti del noleggio con conducente, specie dal «Comitato Ncc», pure quella di predisporre un registro nazionale che tenga conto tanto dei taxi quanto degli Ncc. Il fine di combattere il fenomeno dell'abusivismo, che è considerato un altro fattore di caos in materia di trasporti.
Le critiche non mancano in ogni caso. Raffaella Paita, senatrice di Iv-Azione, ha detto la sua in Senato: «Il Paese ha grande traffico, ma la risposta dei servizi non è adeguata. Ci sono ritardi nei treni pendolari. Sull'alta velocità il 40 per cento dei convogli non arriva in orario. Nel settore aereo ritardi e cancellazioni sono costanti. Per non parlare del tema dei taxi, impossibili da trovare. Invito il ministro Salvini a fare un bagno di realtà». L'europarlamentare di Fdi Carlo Fidanza, insieme al capoguppo di Fdi in commissione Trasporti alla Camera Fabio Raimondo, ha invece plaudito al piano di Salvini.
«Coniugare efficienza e legalità», hanno detto entrambi. La Paita ha invece insistito sulle radici del problema trasporti che risiederebbero anche nella caduta del governo Draghi. Caduta che, per la Paita, è da attribuire anche alla Lega di Salvini.
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