"Pressioni dalla Russia? Sono fake news": Salvini smonta la ricostruzione de La Stampa

Secondo il quotidiano La Stampa, Matteo Salvini avrebbe ricevuto delle pressioni dai russi per far cadere il governo Draghi. Ma il leader della lega smentisce categoricamente

Il leader della Lega Matteo Salvini
Il leader della Lega Matteo Salvini

Matteo Salvini sarebbe stato condizionato dai russi per far cadere il governo Draghi. Questa è l'accusa che il quotidiano La Stampa rivolge al leader della Lega che bolla come "fesserie" queste rivelazioni.

"Pressioni dalla Russia per far cadere il governo? Siamo seri, mi risulta che a breve arriverà una smentita istituzionale, quindi avrete vissuto tre ore di fantasy… A livello istituzionale verrà smentito tutto quello che è stato pubblicato”, ha detto Salvini parlando a margine dell'assemblea Coldiretti, attribuendo la responsabilità della caduta del governo al M5S. “È gravissimo che qualcuno diffonda fake news. Mi metto nei panni di una sinistra divisa, litigiosa, che ha fatto cadere il governo Draghi", ribatte il leader del Carroccio, confermando la collocazione atlantica del suo partito. Salvini si augura che la sinistra non passi l'intera campagna elettorale “parlando di razzismo, fascismo, Putin e sovranismo" e conclude: “Siamo con l'Occidente, con la libertà e la democrazia. Ribadisco che la guerra (in Ucraina, ndr) prima finisce e meglio è".

Le rivelazioni de La Stampa

Eppure tutto il centrosinistra è già partito all'attacco dando credito a quanto scritto da Jacopo Iacoboni. Il cronista de La Stampa rivela di aver visionato dei documenti d'intelligence che raccontano di un incontro tra un funzionario dell'ambasciata russa, Oleg Kostyukov, e il consigliere per i rapporti internazionali del leader della Lega Salvini, Antonio Capuano. Il diplomatico russo, a fine maggio, avrebbe chiesto all'emissario del Carroccio se fosse vero che i ministri leghisti erano “intenzionati a rassegnare le dimissioni dal governo Draghi”. “Il diplomatico, facendo trasparire il possibile interesse russo a destabilizzare gli equilibri del governo italiano con questa operazione, avrebbe chiesto se i ministri della Lega fossero intenzionati a rassegnare le dimissioni dal governo”, si legge nel dossier in possesso de La Stampa. Tutto questo sarebbe avvenuto in una serie di conversazioni tra il 27 e il 28 maggio 2022, proprio nei giorni successiva alla telefonata tra Draghi e Putin che si concluse con un amaro “non ho visto spiragli di pace” da parte del premier italiano.

La polemica politica

Enrico Letta, segretario del Pd, twitta subito: "Vogliamo sapere se sia stato Putin a far cadere il Governo Draghi, sarebbe gravissimo. Le rivelazioni uscite oggi su La Stampa sui legami tra Salvini e la Russia sono inquietanti. Salvini non smentisce nulla, noi chiediamo la verità, in Parlamento". Poi annuncia di voler portare il tema all'attenzione del Copasir per capire"se dietro il comportamento della Lega c'è come appare in modo assolutamente chiaro la Russia di Putin". "Se così fosse, vorrebbe dire che siamo diventati come l'Ungheria di Orban", dice il segretario del Pd parlando anch'egli a margine dell'assemblea nazionale della Coldiretti. Dallo stesso palco anche il leader del M5s Giuseppe Conte chiede trasparenza e dice:"La Lega e Salvini devono chiarirle nelle sedi istituzionali opportune come è sempre stato per quanto ci riguarda". Il ministro degli Esteri e leader di Insieme per il futuro, Luigi Di Maio, esprime la sua preoccupazione per quanto rivelato da La Stampa e chiede al leader della Lega "di spiegare che genere di rapporti ha con la Russia". E aggiunge: "L'allarme deve essere massimo su questa campagna elettorale, attenzione alle influenze russe". Il centrodestra, secondo Di Maio, deve spiegare qual è la sua linea di politica estera che sembra molto vicina alla Russia "tanto che - attacca - parlavano di come causare una crisi di governo alla settima potenza industriale del mondo, cioè l'Italia".

Antonio Tajani, invece, difende Salvini e passa al contrattacco: "Enrico Letta è in grave difficoltà: il governo Draghi è caduto per responsabilità del Pd e del M5S. Cercano di trovare ogni scandalo, ma noi siamo pronti ad affrontare qualsiasi cosa". Anche il senatore Ignazio La Russa non ha dubbi: "Non abbiamo distanze da prendere, siamo molto uniti e non guarderò al tentativo di fango, non solo contro di noi ma contro il centrodestra, che cercheranno di fare". Il senatore Raffaele Volpi, membro del Copasir ribadisce che "la Lega è legata indissolubilmente ai valori occidentali e di difesa della libertà ed ha un assolto ancoraggio atlantista" e cosidera inopportuno "tentare di trasferire i toni da campagna elettorale in organismi delicati e fondamentale bipartisan come il Copasir che ha sempre lavorato con attenzione, condivisione ed equilibrio a difesa della sicurezza nazionale".

Le smentite ufficiali

Un primo chiarimento ufficiale arriva da Franco Gabrielli, sottosegretario con delega ai Servizi, che definisce le notizie apparse sul quotidiano La Stampa"prive di ogni fondamento come già riferito al Copasir, in occasione di analoghi articoli, apparsi nei mesi scorsi". Gli fa eco il presidente del Copasir, Adolfo Urso che ricorda: “Il Comitato si è occupato di questa vicenda in tempi non sospetti ottenendo informazioni e rassicurazioni dall'autorità di governo e dall'intelligence”. E aggiunge: “Credo che la dichiarazione di Gabrielli sia sufficiente a evitare che il Copasir sia usato per campagne elettorali. Noi siamo un'istituzione e dobbiamo garantire anche questo".

L'ambasciata russa in Italia, intanto, preferisce non commentare. "L'ambasciata non ha nulla da aggiungere a quello che è già stato detto in giugno", riferisce una fonte.

In giugno l'ambasciata aveva reso noto di avere "assistito Salvini e le persone che lo accompagnavano nell'acquisto dei biglietti aerei" per il suo viaggio a Mosca previsto per il 29 maggio, poi cancellato. L'ambasciata aveva, inoltre, aggiunto che la cifra era stata restituita da Salvini e che il rimborso sarebbe avvenuto anche se il viaggio ci fosse stato.

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