Mentre la Meloni allarga lo spettro della sua azione politica, aggiungendo anche missioni internazionali e di diplomazia politica, Salvini si vede sotto scacco nella scelta del candidato sindaco di Milano, dopo la rinuncia di Oscar di Montigny. E non solo. L'ultimo «schiaffo» giunge da un sondaggio dell'Istituto Demopolis che sancisce quanto da tempo molti osservatori di cose politiche vanno vaticinando: il pareggio con la leader di Fratelli d'Italia. Secondo questo «barometro politico» Meloni e Salvini condividono il primo posto con una sostanziale parità: Lega e Fratelli d'Italia sono dati entrambi al 21%, un punto in percentuale in più rispetto al Partito democratico.
Adesso bisogna vedere se questo elemento di novità condizionerà i prossimi vertici della coalizione. Anche le ultime dichiarazioni fatte proprio dalla Meloni a conclusione della sua trasferta a Bruxelles non suonano rassicuranti per i moderati della coalizione. «Il Ppe sta ormai smarrendo la sua anima di centrodestra - spiega la Meloni che guida il gruppo europarlamentare dei Conservatori riformisti - per andare al traino delle sinistre e dei verdi. Ecr è il gruppo che può meglio interpretare la destra e il centrodestra europei e da presidente dei Conservatori continuerò a impegnarmi per rafforzare la nostra famiglia».
E c'è anche chi, quasi con perfida malizia, prova a rimescolare le carte per vedere davvero se quella del leader del Carroccio sia una «stella fissa» o una «cadente». Tra i papabili come candidato sindaco del centrodestra è circolato a lungo il nome del manager Roberto Rasia Dal Polo. Uscito di scena, ora il manager rilancia con una proposta choc: scenda in campo Salvini stesso. Può far bene alla coalizione, a Milano e, in caso di elezione, anche alla sua immagine. Anche il suo potenziale avversario, Beppe Sala, si dice entusiasta dell'idea («sarebbe un ottimo modo per un confronto politico a tutto campo»).
Da via Bellerio non soltanto smentiscono ma ricordano che oggi Salvini è proprio a Milano per una serie di incontri. I suoi sono fiduciosi che questi stessi incontri possano risultare risolutivi per sciogliere il nodo della candidatura milanese. Per il momento resta in piedi soltanto quella di Maurizio Lupi (i sondaggi interni, tra l'altro lo danno favorito anche in un testa a testa col sindaco uscente). Anche Regina de Albertis, indicata proprio ieri su queste pagine, come una probabile candidata, ha smentito. La presidente della sezione Giovani dell'Associazione nazionale costruttori sgombra il campo da fraintendimenti: «Ringrazio di cuore chi ha pensato a me, ma al momento il mio impegno è concentrato in azienda e nell'Ance».
Dal prossimo vertice (ancora non c'è
la data ma dovrebbe essere la settimana prossima) usciranno con ogni probabilità anche i nomi degli aspiranti sindaci di Bologna e Napoli (qui la candidatura di Catello Maresca dovrebbe essere definitivamente ratificata).
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