Salvini a Mondragone: sassi e cariche

Scontri durante la visita del leader leghista: "Non ho paura, tornerò"

Salvini a Mondragone: sassi e cariche

«Volevo parlare con le persone perbene, che sono tante e non meritavano quei quattro delinquenti che evidentemente preferiscono l'illegalità e la camorra. Ma tornerò». È la promessa del leader della Lega Matteo Salvini, costretto a interrompere ieri dopo mezz'ora la visita a Mondragone, nel casertano, e ad annullare il comizio in programma nei pressi delle palazzine popolari ex Cirio, diventate zona rossa a causa del focolaio di Coronavirus che si è sviluppato la settimana scorsa tra la comunità bulgara. Lo screening avviato dall'Unità di crisi della Regione Campania ha rivelato altri 23 nuovi casi accertati ancora due giorni fa. Una giornata ad alta tensione. Già nel pomeriggio circa duecento contestatori si sono radunati vicino al gazebo del Carroccio. Verso sera quando è arrivato Salvini il clima si è acceso: lancio di bottigliette, sassi e uova. A chi gli ha gettato dell'acqua addosso l'ex ministro ha replicato provocatoriamente: «Grazie, fa caldo». Mentre i residenti supporter lo hanno accerchiato chiedendo comizio e selfie, i contestatori hanno urlato «buffone» e intonato cori di protesta. Salvini ha preso la parola per qualche minuto e poi ha rinunciato. «Senza quei teppisti la cosa sarebbe stata tranquilla e invece siamo arrivati al lancio di sassi e uova - ha commentato più tardi su Facebook e a Quarta Repubblica in onda su Rete4 -. Hanno persino tagliato i fili dell'audio. Questi delinquenti preferiscono la camorra al cambiamento, ma noi abbiamo la testa più dura e porteremo un po' di pulizia. Sono venuti dai centri sociali di Napoli per fare casino, preferiscono l'illegalità e la camorra. Ma se pensano di farci paura con due spintoni e due uova si sbagliano». Certo aggiunge «non sapevo che per venire a Mondragone servisse l'ok dei centri sociali. Ci hanno chiamato le madri che abitano in questi palazzi e noi siamo venuti. Ma c'erano tanti bambini e ragazzini che hanno rischiato di finire male. Noi verremo ancora, non ci arrendiamo».

In una Mondragone blindata non sono mancate tensioni tra no global e forze dell'ordine. I centri sociali sono stati allontanati da polizia e carabinieri in assetto anti sommossa con una carica. Un manifestante ha riportato una ferita alla testa. «Evidentemente - ha ribadito Salvini - alla camorra dà fastidio che qualcuno parli di legalità. A me non fanno paura, semmai un misto di pena e di schifo. Ora spero che la condanna sia unanime. Aspetto la condanna del signor Vincenzo De Luca», il presidente della Campania ricandidato, «io - ha sottolineato - lo farei se fosse successo ad altri di sinistra». Il candidato governatore del centrodestra Stefano Caldoro su Twitter ha dichiarato che «le contestazioni organizzate e violente rappresentano un atto contro la libertà di parola».

Il segretario del Pd Nicola Zingaretti invece ha criticato il leader del Carroccio: «Con tutto quello che è successo, come si fa a lucrare su casi simili? Per fortuna non governano questi irresponsabili. Con il Covid sarebbe stata una catastrofe, come in Brasile con Bolsonaro».

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