Matteo Salvini ha deciso di dire la sua rispetto a coloro che stanno criticando e ostacolando l'organizzazione di un corteo per ricordare la figura di Sergio Ramelli che, per i pochi che non lo sapessero, era uno studente di scuole superiori iscritto al Fronte della Gioventù, l'organizzazione giovanile del Movimento sociale italiano, trucidato nel 1975 da militanti di Avanguardia Operaia, a Milano.
L'agguato ebbe luogo, sotto casa del giovane fiduciario del Fdg, il 13 marzo di quell'anno. Poi, dopo 48 giorni di agonia, Sergio Rampelli morì. Nel corso della giornata di ieri, gli organizzatori della manifestazione avevano inoltrato un appello al leader del Carroccio. Il leader della Lega, poco fa, ha dichiarato di pensare che nessuno dovrebbe offendersi per la difesa della memoria di "uno studente massacrato a sprangate perché aveva un'idea diversa rispetto a qualcun altro" . La commemorazione, quest'anno, sembra essere osteggiata in maniera particolare da certa sinistra.
Il ministro Matteo Salvini, come si legge sull' Adnkronos, ha parlato di difesa della libertà di esprimere idee. Ha ringraziato, quindi, il questore e il prefetto di Milano, che stanno mettendo in campo tutto il possibile affinché la libertà di cui sopra venga tutelata e garantita.
Sulla possibile comparsa di simbologie di estrema destra per l'evento, l'inquilino del Viminale ha replicato così: "Ci saranno le forze dell'ordine che faranno applicare le leggi". Il messaggio è forte e chiaro: non si possono colpire le persone per il colore delle loro idee. E nessuno, quindi, ha il diritto di fare troppe storie.
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