Il ministro Matteo Salvini vuole riferire «urgentemente» in Parlamento sul caso Ferrovie. E sugli episodi «inquietanti» che si starebbero verificando sui binari della rete del Paese, alcuni finiti in un esposto del Gruppo Fs trasmesso nei giorni scorsi alla Procura di Roma che ha aperto un fascicolo senza ipotesi di reato e senza indagati. Qualcosa non torna, ha scritto Ferrovie dello Stato, in almeno cinque casi segnalati ai magistrati. Sospetti gli orari, la concomitanza con quelli di punta, e una presunta attività finalizzata a «destabilizzare, anche a livello istituzionale e governativo, il gruppo Fs e il relativo management».
Eventi anomali si sono registrati anche nelle ultime ore tanto da spingere il ministro a riferire in Aula, proprio «alla luce delle notizie di particolare gravità, con episodi sconcertanti in provincia di Padova e a Roma». Il Gruppo Fs ha denunciato il ritrovamento di un oggetto metallico, la catena di una bicicletta, penzolante agganciata alla rete elettrica della Stazione di Montagnana, Padova, su cui la Procura di Rovigo ha aperto un'indagine contro ignoti per attentato alla sicurezza dei trasporti. Se non rimossa in tempo, «avrebbe potuto causare danni significativi al pantografo e alla linea elettrica, determinando l'interruzione della circolazione ferroviaria», spiega Fs.
E poi un tentativo di sfondamento di una centralina a Roma Aurelia. Ignoti hanno forzato l'ingresso del locale, cercando di sfondare la porta blindata che custodisce i macchinari, senza riuscirci. Sono stati divelti alcuni paletti della recinzione e sono stati rotti alcuni allarmi volumetrici. Sul posto sono stati ritrovati martelli e cacciaviti. «Un'eventuale manomissione della cabina avrebbe potuto causare impatti significativi alla circolazione dei treni», fa sapere ancora Ferrovie. Sono stati gli addetti della sicurezza, rafforzati in questi ultimi mesi per monitorare i punti più sensibili dell'infrastruttura, ad accorgersi dei due tentativi di sabotaggio. E quello dell'assalto alla centralina di Roma Aurelia non sarebbe un caso isolato. Sarebbero infatti emersi diversi elementi «legati a questo episodio e a precedenti casi di anomalie e guasti registrati nei giorni scorsi», spiega ancora il Gruppo, che riferisce di aver trasmesso ulteriori dettagli agli inquirenti. Di certo anche nei mesi scorsi sarebbero stati segnalati altri casi anomali alla Digos, poi trasmessi ai magistrati. Tra cui il maxi incendio del 28 novembre 2024 nel parcheggio Italfer di Roma, appiccato da uomini incappucciati, forse con dei fumogeni. Poi c'è stata la scelta dei vertici di Fs di mettere nero su bianco in una denuncia gli episodi accaduti nei primi giorni dell'anno, dal 10 al 15 gennaio, sulla rete dell'alta velocità che collega Milano a Roma. Almeno sei guasti «solo in apparenza di natura tecnica». Non si esclude nessuna pista. Sui siti anarchici è apparso in questi giorni un invito generico a sabotaggi, dopo la rivendicazione di un'azione dello scorso ottobre a Rovereto, dove sono stati tranciati dei cavi telefonici. «Le basi materiali che rendono possibili la gabbia e l'oppressione tecnologicamente mediate - si legge sul sito Il Rovescio - sono dispiegate ovunque, ovunque possono essere attaccate. Alla fantasia di ognuno il come».
L'opposizione attacca comunque il ministro: «Aspettiamo Salvini in Parlamento, così ci spiegherà come è riuscito a mettere in ginocchio le ferrovie italiane. Lo attendiamo con le dimissioni firmate», dice Angelo Bonelli, Avs. «Sono mesi che gli chiediamo di riferire in parlamento. Oggi, dopo aver alimentato sui social e sui media le teorie del complotto, ha deciso di riferire in aula. Il classico copione scaricabarile», attacca Stefano Patuanelli, M5s.
Mentre i capigruppo del Carroccio di Camera e Senato ricordano che si tratta di «episodi gravi. Non vorremmo che, fallito l'assalto giudiziario per il caso Open Arms, qualcuno cerchi di fermare Salvini organizzando una rivolta sociale che si concretizza con danneggiamenti e assalti alle ferrovie».
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