"Gli insulti di Renzi, della Boschi e del Pd mi divertono, gli attacchi quotidiani dei 5 stelle mi dispiacciono. Come si fa a lavorare così?", è l'amaro e piccato sfogo di Matteo Salvini nel giorno in cui in Senato si terrà il voto decisivo sul Tav. Proprio in questi minuti, nell'emiciclo di Palazzo Madama, è iniziata la battaglia sull'Alta Velocità Torino-Lione: sei i documenti all'esame dell’Aula, due contrari e quattro favorevoli.
Sulla carta, quello del Movimento 5 Stelle dovrebbe essere bocciato senza alcun problema dal fronte comune centrodestra più Partito Democratico, ma non sono da escludere a priori alcune sorprese, come la compagine dem tentata dall'astensione, che farebbe scornare leghisti e 5 stelle. E sull'asse centrodestra-Pd pro Tav i pentastellati già gridano all'inciucio.
Insomma, è alta-altissima tensione tra i due alleati di governo e proprio oggi la scricchiolante maggioranza gialloverde potrebbe rompersi definitivamente, mandando ufficialmente in crisi l'esecutivo. L'amarezza del ministro dell’Interno è sempre più evidente, così come l'insofferenza dei grillini nei suoi confronti.
Basti pensare, infatti, alle fresche dichiarazioni del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli rilasciate al Corriere della Sera: "Salvini è un nanno che lavora sulle spalle dei giganti".Il pentastellato ha risposto così stizzito all'uscita di ieri del responsabile del Viminale, che lo aveva definito "inadeguato" a ricoprire la carica al Dicastero di Piazzale Porta Pia.
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