"Di cose ne abbiamo fatte, soprattutto nei primi mesi, ma se tutto resta bloccato, se ci rendiamo conto che non c'è strada, che le idee con i Cinque Stelle divergono, è più serio dare la parola agli italiani", così Matteo Salvini torna a sferzare l'alleato di governo, paventando un possibile ritorno alle urne in caso di ulteriori dissidi tra le due forze della maggioranza. "Io tornerò a chiedere il voto se dovessi avere certezza che le strade di Lega e M5S diventassero diverse su temi come lavoro, energia, scuola. Per la Lega non ho mai chiesto mezza poltrona in più", ha aggiunto.
All’'ndomani della fiducia incassata in Senato sul "suo" decreto Sicurezza bis, il ministro dell’Interno parla a Radio 24, dettando l'agenda di governo e le priorità della stessa: "Non voglio regalare agli italiani altri mesi di litigi, di polemiche, di insulti. Sul Tav abbiamo perso un anno, così come sulla giustizia o sull'autonomia. E ho mille dubbi sul reddito cittadinanza, speriamo possa creare lavoro", ma prima, dice sempre il leader del Carroccio, deve arrivare il taglio delle tasse: "Prima di ridistribuire, bisogna crearla la ricchezza", dice ancora il vicepremier
Ma il passaggio più significativo dell'intervista radiofonica è forse quello il cui il responsabile del Viminale boccia - in maniera neanche troppo velata - il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti: "Danilo Toninelli dice che fa tutto lui ma non mi sembra che sia all'altezza di gestire le infrastrutture in un Paese bello ma difficile come l'Italia".
Infine, il numero uno leghista commenta così l'approvazione di Palazzo Madama al decreto Sicurezza bis: "Non penso sia una vittoria della Lega ma
un passo in avanti per un'Italia più sicura. C'è un aumento delle pene per chi aggredisce forze dell'ordine scendendo in piazza con catene, bastoni o caschi. E multe severe per le Ong che non rispettano la legge…".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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