Salvini smorza i toni contro i magistrati e punta Open Arms: ora li denuncio

"Dai pm in privato mi arrivano tanti attestati di stima". Il caso Pontida

Salvini smorza i toni contro i magistrati e punta Open Arms: ora li denuncio
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Non mollare di un centimetro, ma al contempo evitare attacchi scomposti alla magistratura. Rivendicare orgogliosamente l'azione di contrasto all'immigrazione irregolare. E richiamare tutti ad alcune semplici domande: cosa pensavano allora Giuseppe Conte e Danilo Toninelli delle politiche sull'immigrazione? È ancora garantita la facoltà e il diritto di un governo di mettere in campo la propria azione e rispettare il mandato avuto dagli elettori?

Il leader della Lega, insieme al suo stato maggiore - ma anche a tutto il movimento che in questo momento si sta stringendo attorno a lui e lo farà in maniera forte e plateale in occasione del raduno di Pontida dove potrebbe arrivare l'annuncio del congresso - è deciso a fare emergere le incongruenze della vicenda Open Arms. «Sono stati richiesti 6 anni per il sottoscritto per aver difeso l'Italia e gli italiani da ministro dell'Interno. Condannati a soli 3 anni e 10 mesi Abdel Fatah e a 4 anni e 10 mesi Mahmoud Ibrahim per aver abusato in pubblico di diverse ragazze la notte di Capodanno a Milano. Lascio a voi i commenti. Io non mollo, consapevole di aver agito per il bene del mio Paese» scrive su Facebook il vicepremier. Che poi in serata rilancia: «Sono pronto a denunciare l'ong Open Arms e altre ong per quello che hanno detto, che hanno fatto e stanno facendo. Mi colpiscono in positivo tanti attestati di stima e fiducia che mi arrivano privatamente da magistrati e pm».

Se da una parte c'è il desiderio di fare sentire la voce del popolo della Lega, dall'altra non c'è alcun interesse a scagliarsi in maniera indistinta contro la magistratura. «Non c'è alcuna volontà di acutizzare uno scontro con la magistratura» spiegava al termine del consiglio federale Giulia Bongiorno. «C'è piena e assoluta fiducia. Chi ha attenzione alle carte non può non concordare nel corretto operato di Salvini». La linea della Lega viene espressa in maniera chiara anche da Luca Zaia. «Salvini è un ministro che per noi ha fatto il ministro. Non siamo di fronte ad un pazzo che ha detto non scendete perché dovete morire di stenti in nave ma di una organizzazione proseguita anche dopo quel caso, anche con più giorni di permanenza in nave. Ricordo che questa nave ha avuto nel suo tragitto una offerta di far scendere 39 persone a Malta, poi una offerta di far scendere tutti in Spagna e non ci è andata e infine ha fatto una sosta di 6 giorni in attesa» ricordando che anche dopo il cosiddetto governo Conte 1 ci sono state permanenze fino a 13 o 14 giorni, quindi più del doppio di quelle del caso oggetto del processo.

Sullo sfondo si moltiplicano le iniziative nelle assemblee regionali e comunali. Dopo il flashmob al Pirellone di ieri, oggi Fabrizio Santori e Maurizio Politi, presenteranno in Campidoglio una mozione per «salvaguardare l'autonomia dell'esecutivo» e «rimarcare la necessità di ogni governo, di qualsiasi colore politico, di poter agire in continuità con le azioni sulle quali viene richiesta la fiducia elettorale ai cittadini.

L'allora ministro Salvini ha agito per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico. È pacifico che Salvini non abbia agito per tornaconto personale o per perseguire un interesse privato».

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