È il momento dei distinguo. È il momento di smarcarsi dagli alleati. La campagna elettorale per le Europee - complice il sistema proporzionale - spinge Matteo Salvini a mostrare le differenze invece delle affinità. Il segretario della Lega, quindi, a differenza dei suoi alleati non si candida per le Europee. «Non commento le scelte di Antonio (Tajani, ndr) e Giorgia (Meloni, ndr) - dice dai microfoni di Giù la maschera di Radio Rai 1 - se hanno scelto di candidarsi hanno fatto bene. Faccio il ministro. Mi occupo dei pendolari, del codice della strada, delle case degli Italiani con il Piano casa. Ho 18 ore al giorno per occuparmi di un ministero che è di tutti gli italiani, non di destra o di sinistra. Farò la mia campagna elettorale ma non me la sentivo di farla da candidato».
Il leader della Lega poi ricorda che le liste del Carroccio per Strasburgo sono ricche di personaggi e candidati autorevoli. «Persone - aggiunge il ministro e vicepremier - che non hanno la tessera della Lega in tasca. Penso a Vannacci ma anche a imprenditori e a professionisti che hanno la nostra idea di Europa che è diversa quella della sinistra ma anche di quella dei nostri alleati del centrodestra».
L'intervista radiofonica è pure l'occasione per riabilitare il generale-scrittore, che negli ultimi giorni - complici esternazioni molto discusse - ha ricevuto stoccate anche dal fuoco amico. Con sottile ironia lo hanno punzecchiato il presidente del Senato e il ministro della Difesa. Più dirette le bocciature del presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga e Gian Marco Centinaio.
Sulle frasi di Vannacci riguardo le classi separate per disabili Salvini ha le idee chiare. «Le sue parole sono state travisate. E volutamente - spiega il leader del Carroccio - Lo dimostra il nostro impegno sul tema. Abbiamo assunto 13mila insegnanti di sostegno. Penso occorra includere; per le disabilità gravi non basta però un insegnante di sostegno». Poi, però, la miglior difesa è sempre l'attacco ed ecco che per difendere il suo candidato, Salvini propone un confronto con un'altra candidatura molto discussa: quella di Ilaria Salis: «Se a sinistra candidano una ragazza detenuta con accuse pesantissime in un carcere straniero, non vedo perché un generale che ha combattuto con i suoi ragazzi, in Libano, in Iraq non si possa candidare». La fiducia in Vannacci è forte tanto che oggi alle 15 il generale sarà a Roma (Tempio di Adriano) a fianco di Salvini per la presentazione del suo libro Controvento.
In difesa del generale (che ieri si è fatto fotografare a Lucca indossando la maglietta del Pd con lo slogan #ignoraVannacci, e commentando con un «Ci sto pensando» il suggerimento di mettere la carica di generale sulla scheda elettorale), e della scelta di Salvini di candidarlo, interviene anche il vicesegretario della Lega Andrea Crippa: «Vannacci ha
idee molto simili alle nostre e sta dando un contributo forte girando l'Italia con l'obiettivo di avere un'Europa diversa da quella attuale. Il messaggio deve essere chiaro: si vince tutti insieme e si perde tutti insieme».
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