Il blitz anti-spacciatori di Matteo Salvini al Pilastro, a Bologna, continua a tenere banco. Quest'ultima settimana prima del voto in Emilia-Romagna è stata caratterizzata dalle polemiche per l’iniziativa contro la droga del segretario della Lega.
Accompagnato da una delegazione di residenti del quartiere periferico del capoluogo di Regione, l'ex titolare del Viminale è andato a suonare al citofono di una casa popolare, pigiando il bottone di una famiglia di origine tunisina che avrebbe legami con lo spaccio di sostanze stupefacenti. Ed è scoppiato un putiferio.
Il giovane accusato di essere un pusher ricaccia al mittente ogni colpa. I guai con la giustizia li ha avuti suo fratello maggiore, che non nega di essere stato in carcere e di avere diversi precedenti penali. L'uomo, però, non abita più con la famiglia, essendosi trasferito in un altro quartiere di Bologna.
Ecco, oggi, in occasione della sua partecipazione in collegamento con lo studio di Agorà, il segretario della Lega è stato pungolato dalla conduttrice Sabrina Bortone, che gli ha chiesto chiarimenti.
Il leader del Carroccio ha così risposto: "Con la droga io non sono garantista. La droga è morte, rovina cuori, anime, cervelli, polmoni, toglie identità e futuro. Io sono stato a San Patrignano, a parlare con i ragazzini di 14anni…". E qui la padrona di casa lo interrompe e lo incalza: "Però si pone una questione, se questo ragazzo non è uno spacciatore…?". Subito la replica di Salvini: "Se non è uno spacciatore allora avrà tutte le mie scuse e lascio che polizia e carabinieri appurino la verità a Modena, a Bologna, a Milano, a Bolzano…".
L'ex ministro dell’Interno, a seguire, affonda il colpo: "Però, purtroppo, c'è qualche politico che invece va in televisione e lancia anche messaggi in base ai quali la droga non fa poi così male, e anzi qualcuno propone in Parlamento la diffusione, la distribuzione, a libera vendita e la legalizzazione della droga…è una follia. Ci si può divertire in tanti modi senza droga: la droga uccide".
Dunque, la Bortone torna alla carica: "Al momento il ragazzo non ha denunce per spaccio e se lei non è uno spacciatore lei torna a chiedere scusa?".
Ed ecco la replica a stretto giro del leghista: "Io so solo una cosa, cioè che in quel palazzo si spaccia, punto. Non vado io a fare gli arresti e so che le forze dell’ordine fanno bene il loro lavoro. Gli spacciatori di droga hanno la galera come posto in cui stare, non i palazzi, i giardinetti…".#salvinicitofona "con la droga non sono garantista. Se questo ragazzo non è uno spacciatore avrà le mie scuse" @matteosalvinimi pic.twitter.com/Llvh2T1EOy
— Agorà (@agorarai) January 24, 2020
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.