"A Venezia è attesa un'altra ondata di alta marea. Ci sono mezzo miliardo di danni, il Mose per mettere in sicurezza gran parte della citta è sostanzialmente pronto, occorrono 100 milioni per metterlo in funzione e andrò in Senato per presentare un emendamento per farlo". Ad annunciarlo è il leader della Lega, Matteo Salvini, che specifica di voler "mettere in sicurezza un patrimonio che non è italiano ma mondiale".
I danni, causati dall'acqua alta che ha invaso Venezia, ammontano a circa mezzo miliardo. Ma Salvini ha già pronto un piano per recuperare 100 milioni e mettere in funzione il Mose per mettere in sicurezza la città: "Per i danni provocati dal maltempo a Venezia si utilizzi subito uno dei tre miliardi che il governo vorrebbe regalare a chi paga con bancomat o carta di credito".
Salvini specifica che "c'è un piano di messa in sicurezza del Paese che non viene preso in considerazione da questa manovra economica": si tratta del Mose, un'opera di ingegneria civile, ambientale e idraulica, che dovrebbe essere realizzato per difendere Venezia dalle alte maree. E per finanziare il completamento del progetto, l'ex ministro dell'Interno propone di usare 100 milioni dei tre miliardi destinanti dal governo a chi paga con metodi elettronici.
D'accordo ad avviare il Mose anche Vittorio Sgarbi, che all'AdnKronos ha sottolineato: "Lo Stato non può perdere tempo e aspettare un altro anno perché l'acqua alta ritorni. Occorre riuscire a chiudere rapidamente questo progetto e farlo partire".
Sulla stessa linea anche Giorgia Meloni, che assicura: "Fratelli d'Italia si farà carico in Parlamento delle istanze della città e chiederà al Governo, anche in sede di manovra, di stanziare le risorse necessarie per i danni causati dalla marea eccezionale e per non sprecare le moltissime risorse investite nel Mose. Non c'è più tempo da perdere: difendere Venezia è una priorità assoluta".
Intanto, oggi, anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte si recherà nella Laguna, per fare la conta dei danni, provocati dall'ultima mareggiata, che ha allagato l'intera città. Solidarietà anche dalla Commissione europea, che sta "monitorando da vicino gli sviluppi a seguito delle devastanti inondazioni a Venezia" ed è "in contatto con le autorità della protezione civile italiana". Lo ha detto il commissario Christos Stylianides, dichiarando che "l'Ue è pronta ad aiutare".
Sulla vicenda è intervenunto anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Andrea Martella, che su twitter ha parlato di "drammatica situazione di emergenza", assicurando che il governo affronterà il problema nel prossimo Cdm.
La drammatica situazione di emergenza che si è creata a #Venezia in queste ore, la più grave dal 1966, è seguita direttamente dal Governo che la affronterà nel prossimo Cdm per valutare gli interventi necessari ed urgenti che tutelino la città, la sua laguna e i suoi abitanti.
— Andrea Martella (@andreamartella) November 13, 2019
Un Cdm che Salvini si augura sarà conclusivo: "Speriamo che al posto di prendersi a schiaffoni trovino due minuti per trovare risposte immediate per Venezia, Matera e tutti i luoghi colpiti dal maltempo".
Infatti, a detta del ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca, Lorenzo
Fioramonti, non ci sarebbe tempo da perdere. "A Venezia, le scuole sono tutte chiuse a causa dell'acqua alta, si contano i danni. Le conseguenze del cambiamento climatico non ammettono ritardi".A Venezia @Cafoscari, @iuav, Accademia, Conservatorio e tutte le scuole sono chiuse causa acqua alta, si contano i danni. Sono vicino a tutti gli studenti che oggi non eserciteranno il loro diritto a studiare. Le conseguenze del cambiamento climatico non ammettono ritardi. pic.twitter.com/yJHdW0YS2Z
— Lorenzo Fioramonti (@lofioramonti) November 13, 2019
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