Salvini-Zingaretti, alleati già in lite. Draghi li riprende: basta propaganda

Primo scontro Lega-Pd su chiusure e migranti Irritazione da Palazzo Chigi, premier costretto a una pausa dal Consiglio Ue per riprendere i duellanti. Ora si valuta una cabina di regia

Salvini-Zingaretti, alleati già in lite. Draghi li riprende: basta propaganda

La tregua tra Pd e Lega è già finita. Forse non è mai iniziata. Chiusa la partita sui sottosegretari, non senza veleni e litigi, Nicola Zingaretti e Matteo Salvini rimettono l'elmetto. Costringendo il premier Mario Draghi a concedersi una pausa dal suo primo Consiglio europeo per una «ramanzina» ai due leader di maggioranza. Il segretario del Carroccio non vuole rinunciare al ruolo di «grillo parlante» dell'alleanza. Deve difendere il campo di battaglia leghista.

Zingaretti, la cui leadership è sempre più in bilico, non può subire passivamente. E così va in scena il classico botta e risposta che si riversa sulla tenuta dell'esecutivo Draghi. Zingaretti e Salvini avevano provato a deporre le armi nel colloquio avuto una settimana fa. Ma una vera tregua non c'è mai stata.

Tensione destinata a salire quando si affronterà il capitolo lockdown. Il nuovo fronte, aperto da Salvini, riguarda la strategia del governo per combattere le possibili ondate della pandemia. Il prossimo Dpcm, con le restrizioni, sarà operativo dal 6 marzo al 6 aprile: Pasqua compresa. Salvini si ribella: «Mi rifiuto di pensare ad altre settimane e altri mesi, addirittura di chiusura e di paura. Se ci sono situazioni locali a rischio, si intervenga a livello locale. Però parlare già oggi di una Pasqua chiusi in casa non mi sembra rispettoso degli italiani. La parola al buon senso. I sindaci di tutta Italia e di tutti i colori politici chiedono di riavviare alcune attività economiche, sociali, imprenditoriali che non comportano alcun rischio».

Il segretario della Lega prova a fare il leader di piazza. Il segretario dei dem lo richiama all'ordine: «Vedo che, sulla pandemia, Salvini purtroppo continua a sbagliare e rischia di portare fuori strada l'Italia. Prima sono state le mascherine, che erano inutili, ora, cavalcando la stanchezza di tutti, si attaccano le regole per la Pasqua. Quello che è irrispettoso per gli italiani e gli imprenditori è mettere a rischio le loro vite e prolungare all'infinito la pandemia e quindi la possibilità di avere la ripresa economica. Buon senso e coerenza è avere una linea indicata dal governo e rispettarla. Così si sta in una maggioranza e si danno certezze alle persone. I problemi si risolvono, non si cavalcano». Ma poi alla direzione Pd Zingaretti provoca l'alleato: «Quell'obbrobrio giuridico (I decreti Sicurezza) fu votato la prima volta nel 2018, da questo Parlamento. Lo ricordo bene perché iniziò lo smantellamento della rete di accoglienza. I decreti Lamorgese, che hanno cancellato quei decreti, sono stati approvati da questo Parlamento. Nel 2020, grazie al lavoro del governo, della ministra dell'Interno, del Pd e in particolare dal sottosegretario Matteo Mauri, sono stati approvati quei provvedimenti. Non è stata la Divina Provvidenza a fare la differenza, ma la nostra buona politica e i nostri ministri».

Si ritorna al punto di partenza. Lo scontro provoca fibrillazioni continue nell'esecutivo. Draghi, per ora, non riesce a dare unità e compattezza ai partiti che sostengono il suo esecutivo. Paga lo scotto dell'esordio. Il presidente del Consiglio, infastidito dall'ennesimo screzio su un dossier, la gestione dell'emergenza, su cui chiede profilo basso e voce unica del governo, recapita ai due leader un messaggio chiaro: si evitino propaganda e posizioni ideologiche su un tema così serio.

Per smussare differenze e litigi continui, Palazzo Chigi non esclude l'istituzione di una cabina di regia politica che possa fare da scudo alle decisioni dei ministri. L'obiettivo è calmare l'esuberanza dei leader di un'alleanza politica troppo eterogenea.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica