Tanto tuonò che piovve: l'ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano è indagato dalla procura di Roma per peculato e rivelazione del segreto istruttorio, a seguito dell'affaire Boccia. E soprattutto dell'esposto presentato al commissariato di Montecitorio dal leader dei Verdi, Angelo Bonelli.
Solo un «atto dovuto», in diretta conseguenza della denuncia arrivata dal parlamentare verde, rimarca il legale dell'ex ministro della Cultura, Silvero Sica. Ma resta l'evidenza del risultato raggiunto dalla pressione delle opposizioni, che cavalcando le polemiche scatenate sulla vicenda (e innescate soprattutto dai post social e dalle interviste della diretta interessata), dopo averla avuta vinta sulle dimissioni del ministro, vedono ora la questione sbarcare in procura.
Dove il fascicolo è già in partenza per il Tribunale dei ministri, sezione competente per i reati ministeriali. Che avrà 90 giorni di tempo per compiere le verifiche necessarie, valutando chi ha pagato per viaggi e soggiorni e a quali informazioni avrebbe avuto accesso la donna. Potrà anche, se lo riterrà opportuno, ascoltare le parti coinvolte e chiedere accertamenti agli organi di polizia giudiziaria. Al termine della fase delle indagini, il Tdm deciderà se archiviare il procedimento - con un decreto non impugnabile - o se invece trasmettere con una relazione gli atti al Procuratore della Repubblica affinché quest'ultimo chieda nel caso al Senato, non essendo Sangiuliano parlamentare - l'autorizzazione a procedere.
L'ormai ex ministro ha sempre detto di non temere le indagini né quella della Corte dei Conti né quella della procura perché gli avrebbero permesso di accertare la sua correttezza. Per Sangiuliano non un solo euro del ministero è stato speso per Boccia, che d'altra parte non sarebbe mai venuta a conoscenza di atti sensibili né avrebbe partecipato a riunioni riservate. Il suo legale, Sica, peraltro, ha chiarito di non essere preoccupato per le apparizioni in tv della 41enne influencer: «Non ho alcun timore di quello che può dire questa signora. Ho visionato le chat dell'ex ministro e sono sereno», ha spiegato.
Sangiuliano, intanto, è tornato in Rai, incontrando ieri in viale Mazzini i vertici dell'azienda per valutare tempi e modi del suo rientro nel servizio pubblico.
A Montecitorio, infine, il comitato per la sicurezza della Camera ha proibito l'accesso alle proprie sedi a Boccia in seguito alle numerose violazioni commesse dalla donna al divieto di effettuare foto e video senza autorizzazioni: la 41enne di Pompei, infatti, aveva filmato illegalmente nel Palazzo con i suoi occhiali «smart».
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