Sanità nel mirino dei tagli: c'è il tetto a esami e visite

I medici che prescrivono troppe analisi saranno sanzionati. Anche gli ospedali nel mirino. Lorenzin: "No tagli lineari"

Sanità nel mirino dei tagli: c'è il tetto a esami e visite

"A me va benissimo la spending. E va benissimo utilizzare le risorse per coprire i buchi che abbiamo nella ricerca, per rendere disponibili a tutti i nuovi farmaci salvavita, e per sbloccare il turn over. Il recupero di risorse e l'equilibrio di bilancio dato dalla maggiore produttività avrebbe anche delle ricadute sulle imposte. Penso al possibile abbassamento delle super aliquote Irpef delle regioni che pesano sulle buste paga di tanti cittadini". In una intervista a Repubblica, anche il ministro della Salute Beatrice Lorenzin dà il via libera alla spending review annunciata ieri dal commissario alla revisione della spesa Yoram Gutgeld. I primi tagli arriveranno con il pacchetto di emendamenti al decreto "omnibus" enti locali che è stato presentato proprio nei giorni scorsi.

"Niente allarmismi - ha rassicurato ieri Matteo Renzi - sulla sanità si lavora soprattutto alla razionalizzazione e alla riduzione delle centrali di spesa". Come anticipa Repubblica, sul tavolo c'è un pacchetto di misure per 2,3 miliardi nel 2015, altrettanti nel 2016 e nel 2017. L'intervento che interesserà maggiormente i cittadini è il taglio delle prestazioni specialistiche non necessarie. Una sforbiciata poderosa a visite, esami strumentali e esami di laboratorio. Toccherà alla Lorenzin, con un decreto imminente, stilare la lista delle situazioni e delle patologie dove analisi e approfondimenti sono necessari. Chi non rientra in questa lista dovrà pagare di tasca propria. Non solo. I medici, che per mettersi a riparo da eventuali cause giudiziarie optano subito per analisi e controlli ingiustificati, subiranno pesanti tagli allo stipendio ogniqualvolta sarà accertato lo spreco. "Dobbiamo rafforzare la medicina territoriale - spiega la Lorensin - portando i pazienti in ospedale solo quando necessario, ovvero per i momenti acuti della malattia". Razionalizzando, appunto, la spesa per la medicina difensiva che costa 13 miliardi l'anno.

Anche gli ospedali non scamperanno alla mannaia del governo. Se da una parte le strutture in rosso finiranno immediatamente sotto controllo, dall'altra ci sarà un giro di vite tout court sui centri sanitari. I ricoveri nelle case di cura convenzionate con meno di quaranta letti verranno tagliati. Come verrà tagliata anche la spesa per il personale. E ancora: ci saranno risparmi (quindi: tagli) sulla degenza media e sul tasso di ospedalizzazione. E, soprattutto, verranno rivisti (al ribasso) i contratti di acquisto di beni, servizi e dispositivi medici. "Incrociando i dati voglio capire non solo quanto spendo ma come spendo i nostri soldi", spiega la Lorenzin. Che, però, assicura che non si tratterà di tagli lineari: "Anche perché non c'è più niente da tagliare".

"I 10 miliardi in 5 anni non vengono tolti dal fondo sanitario nazionale che ha già dato in questi ultimi anni - spiega - c'è invece la possibilità di recuperare risorse grazie a una maggiore efficienza e a una nuova organizzazione. Si calcola una cifra intorno ai 30 miliardi ma se riusciamo a trovarne 10 mi accontento".

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