La Sardina in campo crea malumori nel Pd. E Calenda attacca Letta

Il leader di Azione e candidato a sindaco a Roma Carlo Calenda non le manda a dire al leader delle Sardine Mattia Santori

La Sardina in campo crea malumori nel Pd. E Calenda attacca Letta

Il leader di Azione e candidato a sindaco a Roma Carlo Calenda non le manda a dire al leader delle Sardine Mattia Santori (nella foto), che tradendo la sua più volte dichiarata indipendenza è in corsa a Bologna a supporto del candidato dem Matteo Lepore. L'ex ministro dello Sviluppo economico, rivolgendosi al segretario del Pd Enrico Letta, posta un lancio Ansa in cui Santori spiega le ragioni della sua candidatura e commenta: «Per carità Enrico Letta, sono fatti vostri e non miei, ma candidare un ragazzotto senza arte né parte, che vuole darvi la sveglia e sorvegliare la vostra purezza ideologica ti sembra una buona idea? Opterei per pedata nelle chiappe (metaforica)».

Il botta e risposta non tarda ad arrivare, tanto che qualche ora dopo è la stessa sardina a controbattere: «Io mi sto candidando da indipendente volendo dare un contributo alla mia città come consigliere comunale. Vi presento invece un signorotto con arte e soprattutto con parte, che ha avuto una pedata (non metaforica) per arrivare dov'è arrivato. Un signorotto che dopo esser stato bocciato alle elezioni del febbraio 2013, viene nominato qualche mese dopo addirittura vice ministro? Un signorotto che si è fatto eleggere, da iscritto, nelle liste del Pd per poi creare il suo partitino personale, dovrebbe esimersi dal dispensare consigli non richiesti. Nel mentre, confido nelle pedate (metaforiche) dei romani».

Altri politici iniziano a twittare, tra questi il senatore Pd Andrea Marcucci: «Il marchio del Pd evidentemente non è più tossico per Mattia Santori. Ora deve solo imparare l'educazione, non si può entrare in una comunità ed attaccarne una parte, con slogan abbastanza vetusti. Spero che qualcuno gli insegni la netiquette». Rincara la dose il collega Salvatore Margiotta: «Evito di aggettivare Mattia Santori, perché odio il - peraltro facilissimo - dileggio, degli avversari, ed ancor meno degli amici di partito.

Egli, invece, ha avuto parole durissime, inopportune e offensive, per una parte del Pd; noto che nessuno lo ha contraddetto". Santori ieri è stato anche deriso dall'europarlamentare leghista Susanna Ceccardi per aver detto che a Bologna vuole «lo stadio del fresbee». Chissà che ne pensa Enrico Letta. Per ora il segretario del Pd, tace.

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