Roberto Saviano si scaglia contro i commercialisti. Ieri sera a Che tempo che fa lo scrittore ha detto che “quando un'azienda cominica ad andare in crisi, la criminalità organizzata avvicina i commercialisti. E i commercialisti dicono 'c'è quella persona, c'è quella società che è interessata'". Parole pesantissime che hanno mandato su tutte le furie la categoria, intervenuta prontamente attraverso Massimo Miani, presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti.
Quest’ultimo ha evidenziato che le parole di Saviano “sono di una gravità assoluta. Sostenere che i commercialisti italiani segnalano alla criminalità le aziende in crisi è quanto di più lesivo della onorabilità di 120 mila professionisti economici quotidianamente in campo per la legalità, oltre che al fianco di imprese e cittadini di questo Paese”. Miani ha quindi detto che nelle prossime ore il Consiglio valuterà la possibilità di ricorrere alle vie legali per difendere l’onorabilità del settore.
L’indignazione dei commercialisti
Il numero uno della categoria ha evidenziato che stanno arrivando migliaia di mail e messaggi di colleghi indignati per le affermazioni di Saviano. Poi ha precisato che si tratta di frasi “generiche e irresponsabili non tollerabili”.
Miani ha ricordato allo scrittore che “le aziende sequestrate alle mafie sono gestite praticamente in esclusiva dai commercialisti, che per questa scelta di campo sono esposti e spesso indifesi, costretti a lavorare in condizioni di assoluta precarietà”. Inoltre ha ribadito che i commercialisti sono tenuti a rispettare la normativa antiriciclaggio, che impone loro di segnalare alle autorità di vigilanza le operazioni sospette compiute dai loro clienti.
Il Consiglio nazionale della categoria si augura che Saviano rettifichi le sue parole. “Siamo perfettamente consapevoli che anche la nostra realtà, come tutte le realtà, ha a volte al suo interno qualche mela marcia - ha proseguito Miani -. Ma non siamo più disposti a tollerare offese generiche che risultano ancor più incredibili in mesi come questi drammaticamente segnati dall’emergenza economica legata alla pandemia”.
Solidarietà dal centrodestra
Sulla vicenda è intervenuto con forza anche Matteo Salvini. Il leader della Lega ha espresso la sua solidarietà ai commercialisti italiani. E riferendosi a Saviano, ha detto che “un'infamia così grave è stata pronunciata sulla tv pubblica, il che la rende ancora più grave e inaccettabile. La Lega ha già presentato un`interrogazione: è lecito attendersi scuse immediate, di Saviano e di Fazio”.
Il senatore di Fratelli d'Italia Andrea de Bertoldi, coordinatore della Consulta parlamentari commercialisti, ha sottolineato che si tratta di parole infamanti. De Bertoldi ha aggiunto che oggi presenterà un'interrogazione ai ministri competenti "per l'ignobile servizio della televisione di Stato, ma è innegabile che questo atteggiamento del governo, e quindi attribuibile all'intera maggioranza Pd- M5S, sia inaccettabile ed inqualificabile".
Il deputato forzista Giorgio Mulè, capogruppo in commissione Vigilanza Rai, ha affermato che le dichiarazioni di Saviano sono state pronunciate "indisturbatamente e senza alcun contradditorio, durante una trasmissione che dovrebbe fornire un servizio pubblico.
Il conduttore Fabio Fazio ha avallato quanto detto dal suo ospite senza muovere un dito. Come se non bastasse le gravi offese sono state riprese dai social della trasmissione di Rai2''. Mulè ha aggiunto che denuncerà l'episodio in commissione di Vigilanza della Rai.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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