La scalata che potrebbe trasformare +Europa in un partito no Euro

Incredibile quanto sta succedendo nel partito di Emma Bonino dove in vista del nuovo congresso c'è stata un'impennata di iscrizioni. Dietro al boom ci sarebbe Paola Radaelli, che si è fatta fotografare più volte con Salvini

La scalata che potrebbe trasformare +Europa in un partito no Euro

Nel mondo della finanza, si parla di "scalata" o "acquisizione ostile" per indicare l'operazione con cui qualcuno fa incetta di azioni di una società per conquistare la maggioranza assoluta del cda aziendale e impadronirsi della baracca. In un certo senso, anche se con le dovute differenze, è quanto sta accadendo in +Europa, il partito europeista amico del Pd il cui volto più noto è quello di Emma Bonino. Il Post riporta la - strana - notizia dell'impennata di tessere fatta registrare dal piccolo movimento pro Unione Europea in vista del nuovo congresso. Fino a poco tempo fa, i candidati alla segreteria del partito erano solo tre: il radicale Marco Cappato, l'ex Fli Benedetto della Vedova e il semisconosciuto deputato Alessandro Fusacchia. Ma ecco che a sorpresa si è fatta avanti una donna: Paola Radaelli. Un nome che dice qualcosa a chi conosce il sottobosco attorno al mondo italiano del sovranismo e dell'antieuropeismo. Un'euroscettica alla guida del partito italiano filo-Ue per antonomasia? Non è una boutade, ma una possibile realtà. Basti pensare che nel giro di un mese il numero di iscritti al partito - e quindi delle tessere - è passato da 1.800 a 3.800. Un boom che non si può giustificare con un'improvvisa ondata di passione per quanto succede e si decide a Bruxelles e dintorni. Nei corridoi di partito si respira un'aria strana, di paura. Dal loro punto di vista più che comprensibile, visto che la neocandidata Radaelli sostiene cause molto lontane da quelle di +Europa, come pene più severe per i criminali e un chiaro sì alla legittima difesa. Battaglie certamente più care alla Lega di Salvini che agli storici attivisti radicali. Tra i quali si fa strada una certa preoccupazione. Johhny D'Anna, membro dei Radicali Italiani, ha detto al Post di essere tranquillo: "La Radaelli non ha ancora depositato le 200 firme necessarie per presentare la propria candidatura alla leadership del partito". Strano dopo il recente raddoppio dei tesseramenti.

La domanda è lecita: come andrà a finire? In ogni caso, la vicenda +Europa-Radaelli ha già prodotto un risultato: quello di suscitare la curiosa attenzione dell'opinione pubblica verso un dibattito congressuale che, altrimenti, sarebbe avvenuto nell'interesse di pochi.

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