Schiaffo alle "élite estremiste". Poi i primi 100 ordini esecutivi

La cerimonia senza mettere la mano sulla Bibbia. Nei 20 minuti di discorso gli attacchi a Biden e ai dem. Al suo fianco Vance: "Un modo fantastico di iniziare"

Schiaffo alle "élite estremiste". Poi i primi 100 ordini esecutivi
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Non è una prima volta per Donald Trump, ma il secondo atto di una storia, quella del 47° presidente degli Stati Uniti, dato politicamente per finito e risorto dalle ceneri dell'assalto al Congresso riconquistando le chiavi del 1.600 di Pennsylvania Avenue. Accompagnato dalla famiglia al gran completo, con la first lady Melania, i figli Barron, Ivanka, Don Jr, Eric e Tiffany, nuore, generi e nipoti, il tycoon giura nella rotonda del Campidoglio alzando la mano destra ma non appoggiando la sinistra sulla Bibbia regalata dalla madre e su quella di Abramo Lincoln. «Torno alla presidenza fiducioso e ottimista che stiamo iniziando una nuova emozionante era di successo», afferma, promettendo che «il declino è finito e l'età dell'oro comincia ora, il nostro Paese fiorirà e metterò sempre al primo posto l'America».

Accolto dagli applausi dei presenti a Capitol Hill e da un'ovazione alla Capital One Arena, dove sono stati allestiti dei maxi-schermi per consentire ai sostenitori di seguire la cerimonia, Trump pronuncia un discorso di insediamento di 20 minuti in cui non mancano attacchi all'élite «estremista e corrotta» di Washington, in riferimento alla precedente amministrazione di Joe Biden, seduto insieme alla numero due Kamala Harris in prima fila e dopo che il Washington Post ha annunciato le dimissioni di decine di diplomatici del Dipartimento di Stato su richiesta dello staff di Trump.

Tra gli ospiti dell'inaugurazione, oltre la premier Giorgia Meloni, il vice presidente cinese Han Zheng, e il presidente argentino Javier Milei, ci sono gli ex comandanti in capo Bill Clinton con la moglie Hillary, George W. Bush con Laura e Barack Obama (senza Michelle). E poi tutti i big della Silicon Valley, dall'onnipresente first buddy Elon Musk, il Ceo di Meta Mark Zuckerberg con la moglie Priscilla Chan, il fondatore di Amazon Jeff Bezos con la fidanzata Lauren Sanchez, il numero uno di Apple Tim Cook e quello di Google Sundar Pichai, che hanno ricevuto un trattamento di riguardo, dimostrazione senza precedenti del loro potere e influenza alla Casa Bianca.

I magnati della tecnologia - inclusi Sam Altman di OpenAi e Shou Xi Chew del risorto TikTok - hanno trascorso le dieci settimane successive alle elezioni corteggiando il tycoon e segnando un drastico cambio di passo rispetto all'accoglienza ostile di otto anni fa. Tra gli invitati c'è anche un rappresentante degli old media - il 93enne Rupert Murdoch - ma non può mancare Joe Rogan, il podcaster che secondo molti è stato decisivo per la vittoria del neo presidente. Prima di Trump ha giurato il vice presidente JD Vance, visibilmente emozionato: con i suoi 40 anni, è uno dei più giovani a ricoprire il ruolo nella storia Usa. La lunga giornata del ritorno di Trump al potere è iniziata con la messa nella chiesa di St John, insieme alla famiglia e a Vance con sua moglie Usha. Poi, un passaggio alla Casa Bianca con Melania dal presidente uscente e dalla moglie Jill per un tè.

«Welcome home», benvenuto a casa, ha detto Biden (ri)accogliendo con un sorriso la nuova first couple nella residenza e posando per la foto di rito sul portico Nord. Dopo la cerimonia di inaugurazione e il commiato dei Biden, Trump è tornato al Congresso per il tradizionale pranzo: «È una grande giornata», dice rivolto ai parlamentari. Vance, la cui presenza negli ultimi giorni era passata in secondo piano, sottolinea: le dichiarazioni inaugurali di Trump sono state «un modo fantastico per iniziare i prossimi 4 anni».

Nel pomeriggio, quindi, la firma di circa 100 decreti esecutivi, molti mirati ad annullare le politiche dell'amministrazione Biden (su clima, immigrazione ed energia), la parata alla Capitol Arena, dove i sostenitori hanno seguito sui maxi-schermi il giuramento, e infine i tre balli inaugurali.

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