Silvio Berlusconi ha incontrato i nuovi consiglieri che rappresenteranno Forza Italia nel Consiglio regionale della Lombardia. Con lui ad accoglierli ad Arcore, anche i capigruppo di Camera e Senato, Alessandro Cattaneo e Licia Ronzulli.
L'incontro è servito per fare il punto sull'agenda degli impegni che la nuova amministrazione Fontana è chiamata ad affrontare. Ai sei consiglieri appena eletti (Gianluca Comazzi, Jonathan Lobati, Sergio Gaddi, Simona Tironi, Fabrizio Figini e Ruggero Invernizzi) il ringraziamento e l'incoraggiamento del leader azzurro. Con ognuno di loro Berlusconi si è intrattenuto per conoscerne esperienze e impegni professionali. La loro presenza in Consiglio regionale, ha sottolineato il Cavaliere, è la dimostrazione evidente di quanto Forza Italia sia capace di rinnovarsi e di coinvolgere validi professionisti e personalità del mondo dell'imprenditoria e della cultura.
Berlusconi ha fatto il punto sui principali dossier al centro della discussione politica. Il leader azzurro si è soffermato soprattutto sul tema del momento: ovvero del superbonus edilizio. Al cui riguardo Berlusconi giustifica in pieno la scelta di votare in Consiglio dei ministri lo stop alla cessione dei crediti. Il senso di responsabilità di fronte allo spettro del default dei conti pubblici ha reso la misura necessaria. Ora, però, è il momento di delegare il parlamento, è il suo auspicio, per trovare nuove soluzioni al problema. A iniziare, a esempio, da una nuova leva fiscale per favorire l'edilizia.
Sull'altro tema del momento, la guerra in Ucraina, Berlusconi ha voluto rimarcare la posizione sua e di Forza Italia. Senza ambiguità. «Sono un uomo di pace - ha detto ai suoi - ed è per questo che ho avanzato l'idea di un piano Marshall per l'Ucraina». Ai nuovi consiglieri Berlusconi ha poi ricordato che Forza Italia ha sempre votato in linea con le decisioni del governo e soprattutto in linea con l'Unione Europea e la Nato. Perché, alla fine, sono i fatti che contano.
E proprio sulla questione Ucraina, ieri, c'è da registrare l'incontro a Monaco di Baviera, a margine del G7, tra il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il suo omologo ucraino Dmytro Kuleba. Al quale il coordinatore azzurro ha assicurato che la posizione del governo italiano a difesa di Kiev non è mai cambiata. Sempre a Monaco Tajani ha incontrato anche il presidente del Partito popolare europeo, Manfred Weber, che venerdì aveva annunciato su Twitter di voler annullare un impegno che il Ppe aveva in programma a Napoli a giugno, dopo la presa di distanza di Berlusconi dalle ragioni dell'Ucraina. «Ho spiegato le ragioni di Forza Italia e ribadito che Silvio Berlusconi e Forza Italia sono la stessa cosa - ha poi raccontato ai cronisti Tajani -, che Forza Italia ha sempre votato al Parlamento europeo e italiano in difesa dei diritti dell'Ucraina e a favore dell'invio di aiuti. È una posizione che non cambia. Credo che il chiarimento sia stato utile e mi auguro che l'incidente sia chiuso e le cose possano migliorare». Parole che hanno tranquillizzato Weber, che, da parte sua, avrebbe assicurato che l'amicizia e il rapporto personale con Berlusconi sono fuori discussione.
Un primo banco di prova si avrà nei prossimi giorni, quando potrebbe svolgersi una riunione tra gli europarlamentari di Forza Italia e lo stesso
Weber. E il capo delegazione azzurro, Fulvio Martusciello, ha già lanciato una sfida al leader Ppe, invitandolo a impegnarsi perché Napoli venga indicata come sede secondaria dell'Agenzia europea per la sicurezza marittima.
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