Schlein in passerella alla camera ardente. E il Pd fa un comizio: "Il nostro posto è qui"

La neo segretaria si presenta a Crotone e consola una donna afghana madre di due vittime. La sponda di Calenda contro Piantedosi. Ma il centrodestra lo blinda

Schlein in passerella alla camera ardente. E il Pd fa un comizio: "Il nostro posto è qui"

Elly Schlein si candida a star del dolore. La neosegretaria del Pd fiuta il momento e prova a prendersi il palcoscenico di sangue e lacrime di Cutro. Una passerella apparecchiata senza sbavature dai suoi spin doctor per la prima uscita in pubblico da leader della sinistra italiana. Il palazzetto dello sport di Crotone, dove sono allineate le bare delle 67 vittime del naufragio di domenica scorsa a Steccato di Cutro, è la cornice ideale per far leva sull'emozione. E anche la scelta della giornata non è improvvisata: l'arrivo della leader dei democratici cade nello stesso giorno della visita alla camera ardente da parte del capo dello Stato Sergio Mattarella. Si presenta davanti i feretri poco dopo le 13 accompagnata da tre fedelissimi: il coordinatore regionale Pd della Calabria Nicola Irto, i parlamentari Matteo Orfini e Nico Stumpo. Schlein non parla per rispetto delle vittime. Resta in silenzio. Ma sa che tutti parleranno della sua visita. E soprattutto fa parlare i suoi per dare risalto alla passerella: «La presenza a Crotone della segretaria è un messaggio importante per tutti. Abbiamo il dovere di praticare solidarietà e umanità e schierarci al fianco dei più fragili, a prescindere dalle loro origini. Oggi la segretaria del Pd manda un messaggio preciso a nome di tutta la comunità democratica: qui a Crotone è dove dobbiamo essere», esulta Marco Furfaro, braccio destro della segretaria.

Copione rispettato: il Pd mette il cappello sui 67 morti del naufragio. Durante la visita la parente di una vittima si abbandona a grida di dolore e di disperazione. La giovane donna afghana, che ha ancora sul volto e sulle mani i segni delle lesioni riportare nel naufragio, racconta alla segretaria del Pd, con l'aiuto di un interprete, le sofferenze patite. La donna è la madre di due giovani vittime e di una terza ragazza ricoverata in ospedale. La donna ha consegnato alla segretaria una richiesta: le salme dei due figli. Dopo la visita Schlein riparte alla volta di Roma. Ieri avrebbe incontrato il governatore della Puglia Michele Emiliano. In Calabria la delegazione di parlamentari si reca invece al Centro di accoglienza per richiedenti asilo di Isola Capo Rizzuto dove, peraltro, sono ospitati molti dei sopravvissuti al naufragio. Archiviata la visita alla camera ardente, il Pd e le opposizioni riaprono il fuoco di fila contro il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi: «I cittadini italiani vogliono e devono sapere con urgenza la esatta dinamica dei fatti sul mancato soccorso ai naufraghi. Il Parlamento non può essere lasciato senza informazioni dettagliate su una dinamica che ha troppi lati oscuri», attacca Debora Serracchiani, capogruppo dem alla Camera. Le opposizioni valutano anche la mozione di sfiducia senza troppe chance.

«Credo che Piantedosi sarà blindato dalla maggioranza. Vorrei spiegare che noi non stiamo chiedendo le sue dimissioni perché sono accertate responsabilità dirette per quanto accaduto a Crotone. Bisogna essere sempre cauti, oggettive e onesti. In questo momento non abbiamo questa evidenza. Il problema però è che ha detto delle frasi gravissime e poi ha detto l'opposto di quelle frasi», rincara Calenda. Il titolare del Viminale, che ieri è stato in audizione per due ore al Copasir, terrà l'informativa in Parlamento nei giorni 7 (Camera) e 8 (Senato) marzo. Il centrodestra appare compatto: «Non esiste un caso Piantedosi. Esiste un problema di gestione dei flussi migratori.

Per Forza Italia serve un intervento dell'Europa per impedire agli scafisti di mettere in pericolo altre vite. Per questo, il governo italiano ha chiesto e continua a chiedere con forza un'azione concreta da parte dell'Unione Europea», evidenzia al Tg1 Licia Ronzulli.

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