Schroeder si salva e resta aggrappato all'Spd. "Gli affari con Putin non sono contro le regole"

E Scholz dovrà testimoniare per lo scandalo Warburg: una frode fiscale

Schroeder si salva e resta aggrappato all'Spd. "Gli affari con Putin non sono contro le regole"

Assolto. L'ingombrantissimo ex cancelliere Gerhard Schroeder- almeno per il momento- resta nell'Spd. Le sue relazioni con la Russia e soprattutto la stretta amicizia con Vladimir Putin, che da mesi imbarazzano il partito e la Germania intera, non sono sufficienti a sganciarlo dal partito. A stabilirlo è stata la commissione arbitrale del Partito socialdemocratico tedesco chiamata a decidere possibili provvedimenti contro l'ex cancelliere, accusato di non aver preso sufficientemente le distanze dalla Russia di Putin dopo l'invasione dell'Ucraina. Schroeder non ha violato le regole del partito attraverso i suoi incarichi nelle aziende statali russe, e non esiste pertanto una base solida su cui far poggiare una sua espulsione o una reprimenda. Ci saranno ora due settimane di tempo per ricorrere in appello contro la decisione. Un comitato arbitrale nella città settentrionale di Hannover ha esaminato la questione dopo 17 mozioni di espulsione interne al partito. Schroeder non si è presentato alle udienze e non ha inviato un suo avvocato. L'ex cancelliere, in carica dal 1998 al 2005, è stato criticato per anni per i suoi incarichi in diverse società statali russe ed è considerato un amico personale di Putin. Le pressioni affinché prendesse le distanze dal presidente russo sono aumentate dopo l'invasione dell'Ucraina. A maggio, Schroeder ha annunciato che avrebbe lasciato il consiglio di sorveglianza del colosso energetico russo Rosneft. Ha anche rifiutato la nomina ad un incarico nel consiglio di sorveglianza di Gazprom. Eppure la macchia resta e va ad aggiungersi a un momento infelice per l'Spd, caduto al 18% nel barometro delle tendenze elettorali. E come se non bastasse un vecchio scandalo è tornato a perseguitare il Cancelliere Olaf Scholz. Una borsa con oltre 200mila euro in contanti è stata trovata in una cassetta di sicurezza intestata a un ex politico del suo partito, Johannes Kahrs, nell'ambito di indagini riguardanti la banca Warburg di Amburgo.

Lo scrive il tabloid tedesco Bild, dando notizia degli ultimi sviluppi della cosiddetta inchiesta Cum-ex/Warburg, uno scandalo che segue il cancelliere Olaf Scholz da anni, cioè dal 2016, quando era sindaco della stessa Amburgo.

Kahrs, secondo il Bild, non è riuscito a indicare l'origine del denaro. Ad Amburgo sul caso sta indagando una Commissione d'inchiesta che sta approfondendo la possibile influenza di politici di spicco del Spd nel contesto di una frode fiscale. Sul caso indaga anche la procura di Colonia, che ha ora mandato 140 pagine di documenti alla stessa Commissione amburghese. Scholz dovrà quindi fare i conti ancora una volta con il suo passato ad Amburgo.

Potrebbe essere un agosto caldo per il capo del governo che si è però sempre detto estraneo a qualsiasi tipo di irregolarità ma entro il 19 agosto, dovrà comparire davanti alla Commissione d'inchiesta di Amburgo e all'opposizione sono già sul piede di guerra.

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