Jacob Chansley, lo «sciamano» di QAnon con il volto truccato e in testa un copricapo da vichingo, arrestato per aver partecipato all'assalto al Capitol Hill il 6 gennaio scorso, è stato condannato a 41 mesi di prigione proprio per l'attacco organizzato dai sostenitori dell'allora presidente Donald Trump. L'imputato non era accusato di aggressione. Anche per questo si tratta di una sentenza esemplare, seppur inferiore ai 51 mesi che erano stati chiesti dai procuratori federali, che volevano una sentenza pesante proprio per la fama ottenuta dall'uomo che ha assaltato i simboli della democrazia americana. È la condanna più dura finora inflitta a un partecipante alla rivolta, insieme a quella, sempre di 41 mesi, decisa dallo stesso giudice Lamberth la scorsa settimana per Scott Fairlamn, un ex lottatore Mma che ha ammesso di aver aggredito un poliziotto. Il terzo rivoltoso finora arrivato a sentenza, Paul Hodginks, è stato condannato a 8 mesi.
«Le ormai famose azioni criminali dell'imputato l'hanno reso il volto pubblico della rivolta a Capitol Hill - ha detto il giudice - L'imputato era nel gruppo dei primi 30 rivoltosi che sono entrati nel Congresso, pattugliandone i corridoi, aizzando gli altri rivoltosi, gridando oscenità su deputati e senatori e parlando di opportunità di liberarsi del governo di chi considerata traditori».
Chansley era stato arrestato con diverse accuse federali e rischiava una condanna fino a vent'anni. Al processo a settembre si era dichiarato colpevole di un solo capo d'accusa, ostacolo a procedimenti ufficiali. Nelle ore convulse del 6 gennaio, quando era stato immortalato a petto nudo e con un copricapo di pelliccia e corna da sciamano, aveva lasciato un messaggio sulla scrivania del vice presidente Mike Pence, avvertendo: «È solo questione di tempo, la giustizia sta arrivando».
In quel frangente aveva mostrato carisma da capopopolo: armato di una lancia con appesa la bandiera Usa, lo «sciamano» era stato visto più volte interloquire con gli sbigottiti funzionari della sicurezza e - stando a testimonianze - sarebbe stato sempre lui a convincere i rivoltosi ad abbandonare il Congresso, una volta avviato lo sgombero, per evitare eccessivi spargimenti di sangue.
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