Scosse dalla Liguria alla Sicilia. I terremoti spaventano l'Italia

Coinvolte sei Regioni. Il sismologo: "Mai accaduto" Stop ai treni nel Levante. Paura nelle zone alluvionate

Scosse dalla Liguria alla Sicilia. I terremoti spaventano l'Italia

Prima una scossa nelle Marche e in Abruzzo. Poi in Sicilia. Dopo poco anche in Liguria, in Toscana, nell'area di Lucca, e in Emilia, zona Modena. E anche un movimento in mare, a largo delle coste della Calabria ionica.

L'Italia trema e si ferma. Blocca treni e collegamenti, si mette in guardia. E, fra le sei regioni colpite, fa un certo effetto vedere come le Marche, già messe in ginocchio dall'alluvione della scorsa settimana, ora si debbano anche preoccupare del terremoto. Che fortunatamente non ha provocato grossi danni ma, quella sì, parecchia paura. Evacuazioni, fughe e attese, bambini scappati in fretta e furia dalle aule. Insomma, per qualche minuto si è temuto il peggio.

La prima scossa è stata di magnitudo 4,1 e la seconda di 3,6 ma, precisa la Protezione civile, «non ha provocato danni». Secondo le prime analisi dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), il terremoto è avvenuto a quattro chilometri da Folignano, in provincia di Ascoli Piceno. Poi la terra ha tremato vicino a Teramo dove gli studenti sono stati fatti evacuare da scuola ed è stata sospesa la circolazione dei treni per qualche ora. Scosse a Paternò, in Sicilia: sebbene avvenute nell'area dell'Etna, sembrano state generate da un meccanismo indipendente dal vulcano e legato a faglie che si trovano nella zona.

Nel pomeriggio, mentre il centro Italia torna alla normalità e il traffico ferroviario riparte, un'altra scossa, di magnitudo 3,9 - 4,4, viene avvertita a Genova dove trema anche il palazzo della Regione, e nel Levante, con persone e dipendenti degli uffici riversati improvvisamente in strada. «Ero in casa e ho ancora tutto il tremolio addosso: tremava il pavimento. Sono scappato in strada e così tanti altri concittadini» racconta Sergio Casalini, sindaco di Bargagli, epicentro del terremoto di 4,1 gradi. «Ho girato parte del territorio e al momento sembra essere tutto ok - rassicura il primo cittadino - Ma lo spavento è stato grande. Anche gli operai che si trovavano sui ponteggi al lavoro sul palazzo del Comune si sono buttati giù. Tremava tutto».

Cosa sta succedendo? Si tratta di un unico assestamento generale che è risalito lungo la «spina dorsale» della penisola o cosa? I terremoti sono troppo distanti l'uno dall'altro per avere un collegamento fra loro, spiegano i tecnici. Ognuno è stato generato da un meccanismo diverso.

«Non c'è alcuna relazione: le distanze fra i luoghi in cui sono avvenuti i terremoti sono di centinaia di chilometri perché possa esserci un nesso - spiega il sismologo Carlo Meletti, della sezione di Pisa dell'Istituto Nazionale di geofisica e Vulcanologia (Ingv) - È curioso che dopo un periodo di apparente calma si siano verificati quattro terremoti un po' più forti e avvertiti dalla popolazione» ha aggiunto riferendosi al fatto che «negli ultimi tre mesi abbiamo avuto in Italia solo una scossa di magnitudo superiore a 4: di fatto, avere due terremoti importanti nello stesso giorno è solo una variazione statistica».

In particolar modo, il terremoto delle Marche è stato generato da un meccanismo trascorrente, «ossia dallo scorrimento

laterale si strutture profonde», e non dai tipici meccanismi dell'Appennino, più superficiali.

Ma le altre scosse sono nate ognuna a sè. E l'allerta - che ufficialmente non è scattata tra i sismologi - potrebbe finire qui.

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