Due mesi di campagna di ascolto e una anno per una rivoluzione. È il timing sulla riforma della scuola che Matteo Renzi rende ufficiale nel video che sul sito Passo dopo passo accompagna le linee guida in materia. "Vi propongo un patto, un patto educativo, non l’ennesima riforma, non il solito discorso che propongono tutti i politici 'adesso dobbiamo cambiare le regole...'". Il presidente del Consiglio cambia anche tono di voce quando cita il refrain del politico-tipo e chiarisce che il progetto del governo è diverso: "Abbiamo un anno di tempo per rivoluzionare la scuola e, soprattutto, per darle importanza perché i poltici di solito quando parlano di scuola la mettono in fondo al sacco, come una delle ultime ruote del carro. La scuola è quella che resta, ma è la scuola il duore di tutto".
Aveva detto che ci avrebbe messo la faccia e mantiene l’indicazione di lavoro, non solo metaforicamente. Renzi accompagna con un videomessaggio il lancio della campagna d’ascolto, dal 15 settembre al 15 novembre, per la riforma della scuola. Tre minuti e 47 secondi con il presidente del Consiglio in piedi, nello studio di Palazzo Chigi, con le bandiere d'Italia e Unione europea sullo sfondo, in camicia bianca e cravatta pied de poule blu. "Se noi saremo in grado, nei prossimi 12 mesi, di ripensare a come l’Italia investe sulla scuola, allora - riprende - costruiremo la crescita dei prossimi 20 anni, allora costruiremo un’occasione di bellezza educativa per i nostri figli e anche per le famiglie che spesso vedono nella svuola non più un luogo dove stare sicuri ma un luogo di preoccupazione". Da qui la richiesta a studenti, famiglie e operatori del settore di collaborare per portare a casa il risultato. "I giorni che ci aspettano sono giorni meravigliosi, non buttiamoli via - conclude - abbiamo il coraggio di provare insieme a disegnare la scuola che verrà e forse anche così l’Italia tornerà a essere custode della straordinaria bellezza che ha".
La mobilità in tutta Italia, l’introduzione di un sistema di crediti didattici, formativi e professionali che saranno riconosciuti durante la carriera e che saranno inseriti in un registro pubblico consultabile dai dirigenti scolastici, ma anche la creazione di banche ore con le ore che ciascun docente "guadagna" nelle giornate di sospensione didattica deliberate a inizio anno dal Consiglio d’istituto. Sono alcune delle linee guida sulla scuola riguardanti il personale docente. Ogni tre anni il 66% dei docenti di ogni scuola (o reti di scuole) avranno diritto a uno scatto di retribuzione di 60 euro netti al mese. Si tratterà di quei docenti della singola scuola (o della singola rete di scuole) che avranno maturato più crediti nel triennio precedente. Gli scatti di competenza saranno legati all’impegno e alla qualità del proprio lavoro. Verrà creato un nuovo status giuridico dei docenti che "consenta incentivi economici basati sulla qualità della didattica, la formazione in servizio, il lavoro svolto per sviluppare e migliorare il progetto formativo della propria scuola".
D'ora in poi si diventerà professori di ruolo soltanto tramite un concorso pubblico: 40mila giovani qualificati nella scuola fra il 2016 e il 2019. Il concorso, bandito nel 2015 per il triennio di riferimento 2016-2019, offrirà in questo modo una reale opportunità a tutti coloro che si sono abilitati all'insegnamento negli ultimo anni e che hanno maturato un'aspettativa a diventare (presto) docenti di ruolo. Il primo punto delle linee guida è, tuttavia, "assumere tutti i docenti di cui la scuola ha bisogno". Il libretto rosso di Palazzo Chigi parla di "un piano straordinario per assumere a settembre 2015 quasi 150.000 docenti, tutti precari storici e tutti i vincitori e gli idonei dell’ultimo concorso". "Noi diciamo basta ai precari e alla 'supplentite' - spiega Renzi - ma ci vuole anche il coraggio di dire che si devono giudicare gli insegnanti e che gli scatti di stipendio devono essere sulla base del merito e non dell’anzianità". Per assumere i 148.100 precari della scuola saranno necessari circa 3 miliardi di euro.
Per l’esercizio finanziario 2015, primo anno di attuazione del piano, sarà quindi necessario impegnare un miliardo, relativo ai primi quasi mesi dell’anno scolastico corrispondenti con gli ultimi quattro mesi dell’anno solare (da settembre a dicembre).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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