Soltanto due materne su cento hanno tra le figure professionali presenti anche un pediatra. Nel segmento del nostro sistema di istruzione che va da tre a sei anni non esiste un rapporto strutturale con quello della sanità. La medicina scolastica è progressivamente scomparsa e il ritorno di un ambulatorio in ogni istituto in vista di una riapertura in sicurezza degli istituti in tempi di Covid, auspicato dal ministro della Salute Roberto Speranza, è per il momento un' utopia.
Una «fotografia ad alta definizione» delle scuole d'infanzia arriva per la prima volta sul tavolo del ministro dell'Istruzione, Lucia Azzolina. Così descrive l' analisi condotta da Invalsi sulle scuole d'infanzia l'ex direttore generale Paolo Mazzoli. Un lavoro durato complessivamente 5 anni al quale hanno preso parte elaborando il RAV (rapporto di autovalutazione) 1.155 istituti statali (pari al 63,2 per cento del totale), 80 comunali (4,4) e 593 paritarie (32,4). Escluse le private che non fanno parte del sistema nazionale di istruzione. In totale sono 14mila le scuole dell'infanzia cono 27mila sedi. A presentare la ricerca la presidente Invalsi, Anna Maria Ajello.
Un quadro esaustivo tanto più utile di fronte alla crisi conseguente all'epidemia che richiede uno sforzo di rinnovamento globale. In particolare interessano i dati che condizioneranno le scelte dei responsabili alla luce delle raccomandazioni del Comitato Tecnico Scientifico per evitare il riesplodere dell'epidemia. E proprio ieri è uscito un Report dell'Istituto Superiore di Sanità sui casi pediatrici che rappresentano in Italia 1,8 per cento del totale, con un'età media di 11 anni. Il 13,3 per cento di questi piccoli pazienti è stato ricoverato in ospedale. Anche per i piccoli le patologie pregresse costituiscono un fattore di rischio.
Il Rapporto Invalsi indica che nella scuola dell'infanzia statale ogni insegnante segue mediamente 12 bambini. Visto che nella materna le maestre sono due significa che ogni classe ha almeno 24 bambini. Le regioni con il numero più alto di bambini per insegnante sono il Lazio e la Sicilia, con una media di 14 bambini per insegnante.
Lo scoglio da superare è quello degli spazi. Dunque non è certamente una buona notizia scoprire che oltre la metà delle scuole dell'infanzia non possiede palestre, il 34,3 per cento non ha un laboratorio e il 21,7 non ha un salone. La dimensione della scuola è molto rilevante: quasi la metà (49 per cento circa) ha una sola sede o plesso e generalmente la media di bambini frequentanti è di 65 per scuola.
Infine il dato che preoccupa di più l'Invalsi: oltre il 40 per cento dei docenti del settore infanzia ha più di 55 anni. Dunque nel giro di dieci anni questo 40 per cento dovrà essere sostituito.
Per la scuola d'infanzia non è prevista una valutazione degli obiettivi
raggiunti come per la scuola dell'obbligo. Colpisce tra i dati forniti però che soltanto il 26 per cento dei bambini sappia distinguere la mano destra dalla sinistra, aspetto essenziale per apprendere a leggere e scrivere.
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