«Credere, obbedire, combattere». Possibile che a un cristiano come Enzo Bianchi il Credo di Matteo Salvini faccia venire in mente soltanto lo slogan fascista? Fra l'altro con un errore, o un'inutile forzatura, perché nel suo tweet allusivamente antileghista il fondatore della Comunità di Bose scrive «Credere, combattere e morire»... Possibile che a un monaco per quanto un po' laico e un po' tanto di sinistra non venga in mente, che so, il Credo che si recita a messa? Poteva, se proprio non riusciva a tener ferme le polemiche dita, azzardare un confronto tra la formula della fede cristiana e la formula della fiducia salviniana, tra il «Credo in un solo Dio, Padre onnipotente» e l'effettivamente più modesto «Credo negli italiani». Sarebbe stato un confondere i piani, quello religioso e quello politico, ma Bianchi lo ha già fatto tante volte, è uomo che nel disorientamento ci sguazza, a un convegno organizzato a Rimini arrivò a mescolare Berlusconi con la Bestia dell'Apocalisse... E invece no, stavolta ci ha risparmiato millenarismi e oscure profezie buttandola più dozzinalmente sull'antifascismo, come un piddino qualsiasi. Preso dalla foga elettorale non si è accorto delle molte castronerie diciamo teologiche finite in così pochi caratteri (Twitter è il social della sintesi, ma non tutti possiedono questo dono): «Può dire Credo solo chi è affidabile, solo chi mostra di meritare fiducia da parte degli altri». Fece bene il cardinale Parolin a chiedere ai vescovi italiani di non invitare più un simile predicatore nelle loro diocesi: le parole cinguettate non suonano per niente cattoliche. La Chiesa non è la setta dei migliori, il Credo può essere pronunciato da chiunque, e siamo tutti inaffidabili e immeritevoli. Gesù in persona ha detto: «Nessuno è buono». Dunque né Salvini né gli amici di Enzo Bianchi. Ma il tweet per quanto breve non è ancora finito ed ecco l'altra frase alquanto opinabile: «Credere è sempre fare fiducia a tutti senza barriere». A parte l'italiano barcollante (cosa significa di preciso «fare fiducia»?), sono parole che confliggono col Simbolo degli Apostoli, il Credo che la tradizione vuole scritto addirittura dai Dodici. Una preghiera che non invita certo alla fiducia universale ma parla di inferno e di peccato e dunque di un mondo profondamente intaccato dal male, in cui urge confidare in Dio, non negli uomini.
Sulla credibilità di Salvini si pronunceranno gli elettori, sulla credibilità di Bianchi si è già pronunciato il Papa che nel 2020 lo allontanò dalla Comunità di Bose con un decreto in cui lo si accusava di comportamenti autoritari. Un po' fascisti, verrebbe maliziosamente da dire.
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