Milano. «Che vaccino mi fate? Pfizer? Bene, bene...». Maglione viola e foulard a fiorellini, Anna, 92 anni, si accomoda sulla poltrona per la vaccinazione. Anche al Pio Albergo Trivulzio ieri è partita la campagna di immunizzazione contro il Covid degli over 80. Nei primi giorni, ieri in lista erano 200, al Pat sono accolti i «grandi anziani». Alcuni centenari e molti ultra novantenni. La prima è stata la Signora Stefania, 104 anni e una messa in piega impeccabile. Dopo aver vaccinato pazienti e personale, la macchina organizzativa del Trivulzio è a disposizione per gli esterni.
Gli anziani arrivano con figli, badanti o coniugi anziani anche loro. Qualcuno è venuto da solo in auto o con i mezzi: «Sono solo due fermate di autobus», assicura Luigia, 94enne. Che spiega: «Faccio sempre anche l'anti influenzale. Quest'anno non ho avuto neppure un raffreddore». Lungo il percorso segnato raggiungono la palestra centrale, dove sono allestite trenta postazioni separate e distanziate. Gli accompagnatori aspettano seduti in corridoio, qualcuno si affaccia e scatta una foto del momento dell'iniezione. Gli anziani entrano ordinati, compilano il consenso, aiutati dal personale o da un parente, e dopo la somministrazione attendono 20 minuti prima di uscire con il foglio dell'appuntamento per la seconda dose tra 21 giorni. Verranno contattati con un messaggio di controllo dopo 24 e 48 ore. I vaccinati sono soddisfatti. «Da milanese - dice Carlo, 92 anni - faccio i complimenti per l'organizzazione. E spero proprio di trovare la stessa dottoressa quando torno». Annamaria, 91 anni, insegnante per 41: «Mi sono iscritta da sola sul sito della Regione. Lo faccio soprattutto per gli altri, per la mia famiglia. Davvero non capisco chi non vuole farlo». Alcuni parenti protestano però per i disguidi nella prenotazione: «Abbiamo ricevuto tre sms, tutti diversi. L'ultimo solo ieri». «Ho accompagnato mio marito, ma siccome ho solo 83 anni per la mia iniezione dovrò tornare una seconda volta...». In campo una decina di persone tra medici, infermieri, Oss, amministrativi. «Abbiamo dato la disponibilità a fare fino a 2.500 somministrazioni a settimana», spiega Barbara Caimi, medico referente del programma vaccinale del Pat. Ieri a Milano è stato inoltre il turno degli over 80 diventati testimonial della campagna. La prima Liliana Segre, 90 anni, vaccinata al Fatebenefratelli e accolta dal governatore Attilio Fontana e dall'assessore al Welfare Letizia Moratti. «Mi sembra - ha detto la senatrice a vita - che questa volta contro un nemico invisibile abbiamo così poche armi ed essere vaccinati vorrà dire essere più facilmente invitati dai nostri figli, i nostri nipoti, i nostri amici che hanno paura di incontrarci per paura di passarci questo terribile virus. Una grande opportunità a cui tutti dobbiamo rispondere.
Da nonna novantenne dico ai miei fratelli e sorelle che arrivano a questa età di non avere paura e di fare il vaccino». Vaccinati anche Carla Fracci, Rosita Missoni, Renato Pozzetto, Alberto Bombassei, monsignor Erminio De Scalzi.
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