Seneca e la sua sintassi pulita, tutto sommato abbordabile. Tacito e il suo procedere criptico. Plinio il Giovane, fluido ma ampolloso. Quest'anno i ragazzi del liceo classico non si sono cimentati nella tradizione di una versione di latino uguale per tutti ma in brani e autori scelta dal collegio docenti a seconda dell'istituto. Idem per la prova di matematica dei licei scientifici, calibrata in base al programma svolto e articolata fra studi di funzione con logaritmo, equazioni parametriche di una parabola, integrali, problemi di geometria, teoremi e integrali. E ancora: testi sulla discriminazione; il discorso alle Nazioni Unite del 12 luglio 2013 del più giovane premio Nobel per la pace, Malala, il regime talebano, Martin Luther King, l'importanza del viaggio e i cellulari nei testi in inglese proposti ai ragazzi del linguistico.
Un'ingiustizia? No, non alla maturità del 2022, quella che arriva dopo due anni assolutamente anomali di studi. E sarà pur vero che alcune versioni o problemi saranno stati più complicati di altri ma, assicurano i presidi, sono stati tarati sulle effettive capacità dei ragazzi, martoriati da didattica a distanza, quarantene, programmi a singhiozzo. A Genova sono stati scelti passi del De tranquillitate vitae di Seneca, a Roma Tacito è stato tradotto con un passo del De origine et situ germanorum. Non a caso per la maturità del post pandemia qualche liceo classico ha proposto una riflessione di Seneca sul tema della paura davanti alla morte e sulla fermezza del saggio, tratta dalle Epistulae morales ad Lucillum. «Era una bella versione in cui Seneca esorta il suo interlocutore a non preoccuparsi della morte che non è il più grande dei mali - racconta uno studente del liceo Berchet di Milano -. Sicuramente i nostri insegnanti non ci hanno voluto mettere in difficoltà. Nei due anni di dad comunque abbiamo seguito un percorso abbastanza lineare anche in latino e quindi la prova si poteva affrontare». «Questi due anni di dad ci hanno un po' fatto perdere la dimestichezza con le traduzioni - aggiunge un compagno - ma abbiamo recuperato in questo anno e anche questa prova è andata».
Non si è trattato di chiudere un occhio sulla preparazione dei liceali o di fare sconti. «No, non parliamo di sconti - interviene Silvia Stucchi, docente di Lingua e letteratura latina all'Università Cattolica e autrice del libro Come il latino ci salva la vita - Parliamo piuttosto di adeguamento alla realtà dopo due anni scolastici fuori controllo. Ogni collegio docenti ha considerato la situazione da cui arrivano gli studenti e le diverse tempistiche scolastiche: ci sono stati istituti che sono rimasti in Dad più a lungo di altri o hanno tenuto le lezioni a distanza in più tranche. Non si può non tenere conto di questo. Qualcuno pensa che ci siano state delle disuguaglianze? In fondo ci sono sempre, anche quando la prova è uguale per tutti. In fondo ogni commissione ha la sua griglia di valutazione».
Ora i ragazzi si tufferanno nuovamente sui libri per gli orali e terranno in tasca i santini che li hanno «protetti» anche ieri. Il sito Skuola.net si è divertito a pubblicare le foto dei porta fortuna dei maturandi ed è venuto fuori di tutto: segnalibri con la foto di Raffaella Carrà e Alberto Angela, fotomontaggi con le immagini di pop star come Harry Styles, Selena Gomez e Taylor Swift oppure dici di Hollywood come Robert Downey Jr e Tom Holland. «In questi tre anni abbiamo fatto delle tappe di avvicinamento alla normalità. Abbiamo agito in nome dell'emergenza e finita, torneremo all'impianto del 2019 - assicura il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi -.
Però credo che dovremo ragionare molto su questi tre anni, abbiamo visto dei ragazzi molto attenti e che hanno bisogno di prove, come quelle che abbiamo fatto, che possano essere sviluppate secondo la propria sensibilità. C'è l'idea che la maturità sia la fine di un percorso lungo e che abbiamo dato tanto peso al curriculum sia una cosa che vada valutata anche per il futuro».
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