Per la Senna un altro buco nell'acqua. A rischio il via della gara di triathlon

Annullata il secondo test di nuoto, oggi la competizione (e non esiste piano B). Tennis, caos biglietti per Nadal

Per la Senna un altro buco nell'acqua. A rischio il via della gara di triathlon
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Una figuraccia olimpica. La Senna inquinata è sempre più un caso: ieri è stata annullata anche la seconda sessione di allenamento di nuoto per i triatleti.

Stamane sarebbe in programma la gara maschile, che nel frattempo potrebbe essere stata posticipata o, addirittura, trasformata in un «duathlon», ossia una prova di bici e corsa e senza la parte di nuoto. Anche perché il meteo ballerino continua a peggiorare la qualità dell'acqua e un piano B non è stato previsto.

Gli organizzatori dei Giochi e World Triathlon erano «fiduciosi» che avrebbe raggiunto gli standard sanitari prima dell'inizio delle gare, e invece si è verificato tutt'altro. Per la rabbia dei triatleti e, inoltre, dei fondisti, come Gregorio Paltrinieri. «Alla fine credo che si gareggerà lì nelle 10 km (previste l'8 e il 9 agosto, ndr) - dice Greg - ma mi sarei aspettato un'organizzazione migliore a un'Olimpiade. Non sappiamo se l'acqua è fredda, com'è la corrente...». E poi. «E poi è sporca. Sono preoccupato sia per la gara sia per la salute», la chiosa amara del carpigiano. Se non fosse sufficiente rinviare gli eventi di qualche giorno, nella speranza che nel mentre la qualità dell'acqua possa migliorare, il piano C è puntare a spostare la 10 km di nuoto a Vaires-sur-Marne.

La Senna, nel bene o nel male, è la grande protagonista di questi Giochi tornati nella Ville Lumière dopo un secolo. Il fiume, che ha visto transitare i battelli delle delegazioni nella cerimonia di apertura, avrebbe dovuto già essere pulito prima dell'inizio della rassegna. E invece non ha quasi mai superato i test batteriologici, facendo imbufalire lo Stato e l'Île-de-France che hanno stanziato la bellezza di 1,4 miliardi di euro per rendere balneabili la Senna e il suo principale affluente, la Marna. Il piano ha comportato anche cinque grandi opere, tra cui un bacino di raccolta delle acque piovane e reflue vicino alla stazione d'Austerlitz, una vera e propria cattedrale sotterranea scavata nel centro di Parigi.

Ma i problemi di Parigi 2024 non finiscono qui. Questa volta le difficoltà riguardano i giornalisti che non hanno potuto assistere all'attesissima sfida tra i due campioni di tennis Rafa Nadal e Novak Djokovic in quanto la tribuna per i media è stata presa d'assalto dalle prime ore. Un match clou che l'organizzazione dei Giochi non ha ritenuto opportuno inserire tra gli eventi ad alta priorità (come per esempio la cerimonia inaugurale e le finali del nuoto, dove è necessario un ticket aggiuntivo per l'ingresso). Pochi minuti dopo l'inizio dell'incontro, il servizio security del Roland Garros ha allontanato un gruppo di cronisti che assisteva al match dalle scale a lato della tribuna. Subito dopo, l'accesso alla tribuna è stato completamente interdetto, ma non sono mancate le criticità, visto che alcuni giornalisti si erano allontanati temporaneamente dal loro posto a sedere lasciando computer e zaini. Questo non ha consentito il recupero immediato degli effetti personali, scatenando così ulteriori polemiche e accesi diverbi.

Come se non bastasse, c'è

anche quella sui prezzi alle stelle negli impianti delle gare: non si trova una bottiglietta di acqua naturale sotto i 3,50 euro (contro l'1,50 nei bar o supermercati). Nessuna generosità da parte francese. Si paga tutto.

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