Dallo Spirito Santo alle parabole: il Pd non sa a che santo votarsi

Letta cita il Vangelo, Provenzano San Paolo e la deputata dem Pollastrini parla di Spirito Santo. E meno male che, proprio dal Pd, criticavano Salvini per i riferimenti spirituali in politica

Dallo Spirito Santo alle parabole: il Pd non sa a che santo votarsi

Gramsci, Berlinguer e i padri nobili della sinistra? Non pervenuti. Al Pd, di colpo, si sono tutti "convertiti". Non sapendo più a che santo votarsi per evitare il naufragio politico, i dem si sono aggrappati all'àncora delle Sacre Scritture. Il fatto può sembrare anomalo, ma forse in fondo non lo è: in uno scenario da Apocalisse come quello sperimentato post-voto dal partito di Enrico Letta, i riferimenti biblici non devono essere risuonati troppo fuori contesto. Così, è accaduto che nelle odierne dissertazioni della direzione nazionale Pd qualcuno abbia persino scomodato il Vangelo e San Paolo. E c'è addirittua chi, desiderando puntare in alto, ha menzionato pure l'Altissimo.

Lo Spirito Santo sul Pd

La circostanza apparirà a molti spiazzante, eppure è accaduta davvero. La deputata Pd Barbara Pollastrini, nel corso del suo intervento, ha affermato: "Il congresso dovrebbe avere su di sé lo Spirito Santo, che per noi laici è una grande partecipazione democratica vera. Non abbiamo noi altri spiriti santi". L'accostamento spirituale colpisce doppiamente, non solo per il contesto nel quale è stato pronunciato. In molti, infatti, ricorderanno che erano stati proprio i progressisti ad attaccare Matteo Salvini per alcuni suoi richiami alla religione in ambito politico. Ora, invece, una cosa simile è accaduta pure a sinistra e scommettiamo che, in questo caso, nessuno avrà di che obiettare. A dare il via alle citazioni evangeliche, peraltro, era stato proprio il segretario Pd, Enrico Letta.

La parabola di Letta

Durante la sua relazione, pronunciata con accenni di rimpianto al campo largo, l'ex premier ha fatto riferimento alla parabola del servo inutile, lettura dal Nuovo Testamento di domenica scorsa. "Nessuno ci riconoscerà meriti per la responsabilità che ci siamo assunti in questi anni", ha affermato Letta, aggiungendo poi: "Il Vangelo di domenica scorsa è stato bello per questo. Ci dice come fare le cose perché si devono fare e non perché qualcuno riconosca il merito di quelle cose". Per i profani, il riferimento del leader Pd era proprio al passo evangelico nel quale si legge: "Anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: 'Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare'".

Saranno rimasti confusi quanti, all'avvio di un processo di riflessione interno all'area dem, si sarebbero aspettati rimandi alla tradizione della sinistra tricolore. Niente da fare. I riferimenti religiosi non sono mancati nemmeno nel discorso del vicesegretario Pd Giuseppe Provenzano, che ha invece scelto di parafrasare in chiave politica San Paolo ai Corinzi. "Siamo tribolati da ogni parte, ma non schiacciati", ha affermato l'ex ministro, proseguendo il sermone con una chiosa dissonante rispetto all'iniziale riferimento: "C'è stata un'onda nera, ma togliamo di mezzo la parola scioglimento. Malgrado i trasformismi della politica italiana questo è il governo più a destra della storia d'Italia".

Tra passi del Vangelo ed esegesi opinabili, qualcuno

potrebbe ora ironizzare sul fatto che a sinistra siano arrivati in ritardo sulla tabella di marcia. Con il loro voto, a mandare certe proposte politiche a farsi benedire ci avevano già pensato gli elettori.

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