La sexy antagonista che grida: "Si fa sesso selvaggio in cella?"

Protesta, proposta indecente o ultima frontiera dell'ideologia antagonista?

La sexy antagonista che grida: "Si fa sesso selvaggio in cella?"

«Facciamo sesso selvaggio in cella?». Protesta, proposta indecente o ultima frontiera dell'ideologia antagonista? Forse, a giudicare anche dalla voce impastata, è solo un cocktail di rabbia, frustrazione e alcol a far parlare così la ragazza mora arrestatata dopo gli scontri al corteo «no expo» e immortalata mentre straparla in un video piuttosto imbarazzante pubblicato da corriere.it. Siamo a Milano, in via Giotto, all'altezza di piazza Michelangelo Buonarroti. Sotto il cielo grigio, tra i cellulari della polizia, due agenti camminano ai lati della ragazza, che è ammanettata, tenendole ognuno un braccio. Non sembra una tipica black bloc, anche se veste di scuro. Capelli neri lisci e lunghi, chiodo di pelle, jeans, sneaker grigie ai piedi, smalto rosa alle unghie, l'anonima fermata si lascia trascinare come se tutto - gli scontri, l'arresto, le manette ai polsi - fosse un gioco: «Guarda come si pattina, da-dan, da-dan...», canticchia scivolando a piedi uniti sull'asfalto. Uno dei poliziotti la asseconda: «Brava, bravissima».

Poi fornisce la sua versione della dinamica dell'arresto: «La mia sfiga è stata quella di tornare indietro, uno sbirro mi ha riconosciuto, “arrestatela, arrestatela, lei è cattiva”, cioè se io fossi andata dall'altra parte...». A questo punto forse prende coscienza della situazione e sembra innervosirsi, sfogandosi verbalmente sui poliziotti: «Arrestano me, me arrestano... non c'avete un cazzo da fareee», ringhia. A cambiare il copione con una virata verso l' hard , però, è l'arrivo di un altro fermato, anche lui scortato dalla polizia ma con meno voglia di scherzare della ragazza. Che invece resta sopra le righe e vuole subito far «amicizia» col compagno di sventura. «Anche tu? Bella, fratello!», esclama. «Possiamo fare sesso selvaggio in cella?», chiede agli agenti che mantengono una calma olimpica. Sembra la versione 2.0 del «bacio al poliziotto» dell'attivista No Tav a Susa, solo che stavolta le intenzioni sono meno platoniche, e sono rivolte non alle «guardie» ma al compagno di lotta. Che però nemmeno la guarda.

Così la tipa ricomincia la litania, mentre sparisce nell'auto della polizia: «Eh, la mia sfiga è stata quella che lo sbirro che mi ha picchiato mi ha riconosciuto... “fermatela, fermatela, arrestatela!“». E, per una volta, i commenti al video sono di unanime solidarietà per gli agenti. Oscar alla pazienza.

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