La sfida di Mantova: «Io contro sinistra e astensione»

Milano La sfida è di quelle ardue: rimontare una ventina di punti - 26,4% contro 46,5% - e battere la sinistra al ballottaggio di domenica. Ma Paola Bulbarelli, candidata per il centrodestra, è stata campionessa europea di pattinaggio e conserva l'agonismo dell'atleta: «Abbiamo conquistato il ballottaggio a dispetto dei pronostici - spiega - il mio avversario Mattia Palazzi era certo di vincere al primo turno. Esibiva sondaggi trionfalistici, ma nonostante siano passati di qui in suo aiuto tutti i big del Pd, non ce l'ha fatta. Non ci diamo certo per vinti».

Giornalista, ex assessore alla Casa in Regione, Bulbarelli prova a convincere i suoi concittadini uno per uno. In questi giorni visita i quartieri, espone il programma, ascolta i problemi delle famiglie. «Intendo apparentarmi con i 17mila mantovani che non sono andati alle urne due settimane fa - dice lei -. C'è grande sfiducia nella politica, anche alla luce delle ultime notizia che arrivano da Roma». Lo dimostrano i numeri. A Mantova ha votato solo il 58,4 per cento degli elettori, al di sotto della media nazionale alle Comunali. In città c'è una questione astensionismo. «I miei concittadini - continua la candidata - sono delusi, credono che la politica sia incapace di risolvere i loro problemi. Ma io dico loro che non affideranno la città alla politica, bensì a una persona. Devono avere fiducia in chi hanno di fronte».

Paola Bulbarelli è riuscita a riunire il centrodestra mantovano. La sua lista civica è sostenuta da Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia. La stessa formazione che affronta la prova di domenica. «Corro con quelli che ci hanno creduto dal primo giorno - aggiunge -. La sinistra punta a riprendersi un territorio storicamente “rosso” (dopo la parentesi di cinque anni del sindaco pidiellino Nicola Sodano, ndr ), noi vogliamo ricordare alla gente che sono stati 65 anni di governo di sinistra a portarci dove siamo oggi».

A un punto tutt'altro che roseo, sottolinea l'aspirante primo cittadino. In cima alla sua lista delle preoccupazioni c'è il lavoro. «Abbiamo 5.600 tra disoccupati e cassintegrati, su un totale di poco meno di 50mila abitanti - spiega ancora l'ex assessore lombardo -. La lotta alla disoccupazione record è la mia priorità. Dopo la chiusura di molte grandi aziende della zona la situazione è degenerata». La proposta? «Un sindaco deve incentivare gli imprenditori che vogliono investire a Mantova, andare loro incontro con l'abbassamento degli oneri. Ma la reindustrializzazione deve avvenire nel pieno rispetto dell'ambiente, quello che è mancato nei decenni passati». Difficile ignorare il nodo immigrazione. Bulbarelli risponde così al governo che intende dare incentivi alle amministrazioni che accolgono gli stranieri: «Mi sono occupata di case popolari e ho incontrato tanti cittadini in difficoltà. Dove sono gli incentivi per queste persone?». Il traguardo è domenica, con un'altra sfida ardua: «Capisco chi ha perso fiducia nella politica, ma punto a smentirlo, al di là della parte che rappresento.

La buona politica dà risposte a tutti. E la gente ha bisogno dell'istituzione Comune per sperare in un futuro migliore».

La quota di astensionismo a Mantova al primo turno: a questo bacino si rivolge la campagna di Bulbarelli

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