Lo sfogo di Salvini dopo l'attacco alla Lombardia: "Saviano? Senza vergogna"

Dopo l'editoriale firmato su Le Monde da Roberto Saviano in cui il giornalista ha criticato il modello Lombardia, Matteo Salvini attacca lo scrittore campano: "I morti sono colpa mia? È senza vergogna"

Lo sfogo di Salvini dopo l'attacco alla Lombardia: "Saviano? Senza vergogna"

Continua il botta e risposta a distanza tra il leader della Lega, Matteo Salvini e lo scrittore Roberto Saviano. Al centro delle polemiche un editoriale apparso alla vigilia di Pasqua sul quotidiano francese Le Monde, in cui il giornalista esperto di criminalità organizzata si è inserito nello scontro che va avanti da settimane tra governo e Regione Lombardia sulla gestione dell’emergenza sanitaria in corso.

"Per Saviano le vittime del coronavirus sono colpa di Salvini", ha scritto il leader leghista su Facebook. "Senza vergogna", è il commento per le tesi dello scrittore che identifica nel segretario della Lega "l’erede" di un sistema di potere che secondo Saviano avrebbe permesso alle mafie di "dettare legge in molte aree del nord Italia". "Saviano ha fatto un'intervista a un giornale straniero per cui, in parole povere, la colpa di quel che accade in Lombardia è mia sostanzialmente, ma risparmiati 'ste cazzate, aspetta...lascia che i medici lavorino, che si liberino i posti in terapia intensiva e poi dì le tue cose", aveva replicato duramente Salvini anche stamattina ai microfoni di Telelombardia.

"In Italia la regione più forte, ricca e performante che si è dimostrata la meno preparata ad affrontare la pandemia, con delle scelte di cui i suoi dirigenti dovranno rispondere presto o tardi", aveva messo nero su bianco lo scrittore con riferimento alla Lombardia flagellata dal Covid-19. L'autore di Gomorra punta il dito contro il sistema sanitario regionale "caratterizzato da una forte combinazione di strutture pubbliche e private creato dalle amministrazioni di centrodestra al potere da vent’anni".

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È il territorio di Silvio Berlusconi e il feudo di Roberto Formigoni, recentemente condannato a cinque anni e dieci mesi di carcere per atti gravi di corruzione riguardanti proprio i legami tra il potere regionale e il settore privato della sanità", ricorda su Le Monde l’intellettuale di sinistra, che ripercorre anche la sua personale battaglia contro le infiltrazioni mafiose nel Nord Italia. "Dieci anni fa, durante un programma televisivo, ho esposto ciò che era già evidente a qualsiasi investigatore, ovvero che la camorra napoletana e la 'Ndrangheta calabrese si erano infiltrate nell'economia legale del Nord, seguendo la scia della mafia siciliana che, negli anni Settanta, fu la prima a investire in questi territori", prosegue l’editoriale di Saviano.

Qualche riga più sotto l’allora ministro dell’Interno, Roberto Maroni, "il predecessore di Matteo Salvini", viene accusato di essere andato in tv a chiarire queste affermazioni, come se non esistesse il diritto di replica. Un racconto che però, gli contestano da più parti, non rende onore agli sforzi che un’intera comunità sta compiendo per combattere il virus che continua a mietere vittime, qui più che nel resto d’Italia.

E che non tiene neppure conto degli ospedali costruiti in tempi record e del sostegno che gli enti locali stanno dando ai cittadini, in attesa che da Roma arrivino i fondi promessi per sostenere imprenditori e lavoratori.

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