Nell'ex area industriale dismessa a Nichelino, nei pressi di Torino, dove migliaia di persone si sono date appuntamento lo scorso sabato per dare vita a un rave party in un capannone abbandonato, sono presenti ancora centinaia e centinaia di persone.
La polizia sta intervenendo affinché la zona, dove sono stati occupati abusivamente terreni ed edifici, venga sgomberata. Il deflusso dei partecipanti è proseguito nella notte e sono stati predisposti dei "check point" dalle forze dell'ordine, coordinati dalla questura di Torino, per poter identificare e controllare i partecipanti. Sono state identificate fino a questo momento oltre 3000 persone e circa 1500 mezzi tra auto, camper e furgoni.
I sindacati di polizia sono stufi e proprio per questo hanno strutturato delle proposte da sottoporre al ministro dell'Interno Luciana Lamorgese per affrontare emergenze come questa. Nell'immediato sono necessari "un quadro normativo più restrittivo" e un "nuovo tavolo per l'ordine pubblico". Mimmo Lacquaniti, portavoce dell'Associazione nazionale dei funzionati di polizia, ritiene sia necessario per questo tipo di eventi prevedere che siano organizzati in luoghi pubblici o aperti al pubblico e che venga dato preavviso alle autorità competenti. E aggiunge: "Utilissimo sarebbe poi prevedere il sequestro del materiale come amplificatori, casse, stereo, destinato ad essere utilizzato per queste finalità anche quando intercettati durante le fasi del trasporto".
Anche Felice Romano, segretario nazionale del Siulp, il sindacato unitario della polizia primo per numero di iscritti, ritiene sia inammissibile che ci sia una lacuna normativa in materia. "Occorrono leggi più severe, sia per l'autorizzazione dei rave party sia per il sequestro del materiale necessario per realizzarli. Perché - spiega Romano- sono certo che se si procedesse a sequestrare camion, stereo, amplificatori e quant' altro occorre per sparare la musica a palla, i giovani farebbero molta più attenzione ad organizzarli". Il segretario Siulp inoltre lancia la sfida alla Lamorgese ritenendo sia necessario convocare un tavolo per discutere come gestire l'ordine pubblico. E non solo per i rave party ma soprattutto per le manifestazioni e i cortei: "Accanto a quelli pacifici ci sono quelli violenti, come dimostrato dai fatti del 9 ottobre scorso a Roma. Attualmente chi chiede l'autorizzazione per una manifestazione e poi viola le regole deve pagare una multa di 276 euro, se questa salisse a 30 mila euro sono certo che la gente starebbe più attenta".
Il pugno duro della politica
Non restano a guardare i partiti di centrodestra, i quali non fanno sconti al ministro dell'Interno. Il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida, afferma: "Il ministro Lamorgese tollera i rave illegali, l'immigrazione clandestina ma reprime duramente le manifestazioni dei lavoratori. Fratelli d'Italia chiede le dimissioni di un ministro che si è dimostrato inadeguato". Invoca le dimissioni anche la deputata torinese, sempre in quota Fdi, Augusta Montarulli: "tutta l'Italia sta assistendo all'ennesima prova di incapacità del Ministro Lamorgese che usa gli idranti davanti ai lavoratori ma continua a far sballare sotto effetto di stupefacenti e alcolici migliaia di ragazzi".
Non nasconde serie perplessità sull'operato della Lamorgese anche la Lega.
Infatti, attraverso il capogruppo alla Camera Riccardo Molinari, viene richiesto che il ministro dell'Interno vada a riferire quanto prima in aula perché "è evidente che esiste un problema di gestione dell'ordine pubblico che il ministro non ha saputo garantire".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.