Come annunciato, le quattro soldatesse tenute in ostaggio da Hamas per 477 giorni, Karina Ariev, Daniella Gilboa, Naama Levy e Liri Albag, sono state rilasciate ieri. I militanti palestinesi hanno allestito un palco e le hanno fatte sfilare in piazza Saraya a Gaza City, in uno show propagandistico. Le quattro giovani hanno camminato con calma con i loro rapitori, si sono tenute per mano, hanno sorriso e salutato la grande folla che Hamas aveva radunato. Combattenti del gruppo imbracciavano fucili d'assalto e lanciagranate e sventolavano le loro bandiere, circondati dai residenti di Gaza, mentre decine di uomini armati e mascherati di Hamas e della Jihad islamica palestinese hanno formato un cordone attorno al palco. Le ragazze erano vestite con abiti color verde militare, che dovevano assomigliare alle uniformi dell'Idf, stringevano «una busta regalo» di Hamas con il certificato di liberazione e un portachiavi con la bandiera palestinese. Il palco era addobbato con slogan in inglese e arabo come «Palestina: la vittoria del popolo oppresso contro il sionismo nazista».
Le giovani sono state poi scortate sempre da uomini armati e mascherati nei veicoli della Croce Rossa. Questo è il secondo gruppo di ostaggi a essere liberato in base all'ultimo accordo di cessate il fuoco. Israele in cambio ha scarcerato 200 prigionieri palestinesi, tra cui 121 condannati all'ergastolo per omicidio e terrorismo. I detenuti hanno lasciato il carcere di Ofer, nella Cisgiordania, e quello di Ktziot, nel deserto del Negev. 70 sono stati espulsi in Egitto, alcuni però potrebbero andare in Algeria, Qatar o Turchia. Mentre 114 sono stati rilasciati in Cisgiordania e 16 nella Striscia di Gaza. Migliaia a Ramallah hanno festeggiato l'arrivo degli autobus che trasportavano i prigionieri palestinesi.
Le soldatesse sono state invece consegnate alle forze speciali dell'Idf che le hanno scortate oltre il confine, nella base militare di Reem, dove si sono riunite ai loro parenti e sottoposte a un breve controllo medico. Anche Netanyahu è intervenuto: «Mia moglie e io vi abbracciamo con tutto il cuore». Centinaia di persone si sono radunate in Piazza degli ostaggi a Tel Aviv, e hanno guardato in live streaming il rilascio. Le giovani poi a bordo di un elicottero dell'aeronautica militare israeliana sono state portate in ospedale. Il portavoce dell'Idf, Daniel Hagari, ha subito ribadito che «Hamas non ha rispettato l'accordo di liberare prima le donne civili». «L'organizzazione - ha poi proseguito - ha dimostrato la sua crudeltà organizzando una cerimonia cinica». Lo Stato ebraico chiede che Arbel Yehud, venga rilasciata «entro due giorni», assieme a Shiri Bibas e ai suoi figli.
Due fonti di Hamas hanno rivelato che Yehud è «viva e in buona salute» e confermato che verrà «liberata come parte del terzo scambio previsto per sabato prossimo» 1° febbraio. Anche l'ufficio di Netanyahu ha fatto sapere che, poiché Hamas non ha rispettato il suo obbligo di rilasciare Yehud, Israele avrebbe ritardato il permesso ai palestinesi di tornare nel Nord di Gaza. L'annuncio significa che l'Idf non si ritirerà da una parte del corridoio di Netzarim.
Intanto non arrivano buone notizie neanche dal fronte con il Libano. La tv al Mayadeen, vicina a Hezbollah, ha riferito che gli attacchi israeliani nel Sud nelle ultime ore «hanno avuto un'escalation come non si vedeva da due mesi».
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