Governo sempre più spaccato su Quota 100. La proposta del consigliere economico di Palazzo Chigi, Alberto Brambilla, sulla possibile sostituzione con quota 103 non basta a placare gli animi. I toni rimangono accesi. E la situazione rischia di precipitare. Per il deputato di Italia Viva, Luigi Marattin, "su quota 100 ribadiamo quello che abbiamo detto" nei giorni scorsi. E attacca: "Ci chiediamo perché in questo paese bisogna prima di tutti pensare ai 60enni piuttosto che ai 30enni. Se si tratta di aumentare qualche tassa per lasciare Quota 100 così com'era l'anno scorso - spiega - abbiamo qualche dubbio". Poi una piccola apertura: "Ne discuteremo in maggioranza stasera e poi vedremo".
Eppure, ai cronisti che lo hanno intercettato davanti a Palazzo Chigi, il parlamentare renziano evoca ben altri scenari: "Non è possibile che ogni volta che qualcuno ha delle idee su come spendere le risorse pubbliche venga presentato come tragedia". Italia Viva, infatti, vorrebbe l'abolizione di quota 100 per recuperare fondi da destinare a famiglie e lavoratori (cuneo fiscale). Poi Marattin precisa: "Se ci fosse l'abolizione immediata (di quota 100, ndr), siamo assolutamente disposti a prenderci carico delle poche persone che hanno già firmato accordi per uscire dal mercato del lavoro contando su quota 100. Se invece - la minaccia - si lascia scorrere quota 100 così com'è si crea il burrone Salvini". Ovvero la caduta del governo.
Un ricatto che Marattin si affretta a smentire: "Diktat? Ne abbiamo fatto uno solo, quello sull'Iva. Sul resto - conclude - sul resto discutiamo tranquillamente senza che ogni nostra idea sia vista come un ricatto, ma anche senza che venga vista come una ricerca di visibilità". Insomma, nella maggioranza il clima è tutt'altro che tranquillo. E non lo rasserena l'ultima presa di posizione del premier Giuseppe Conte.
"Vogliamo conservare Quota 100, perchè questo è l'indirizzo politico. Si è ragionato sulle finestre di uscita ma nulla è stato ancora deciso. Ma quota 100 rimane, questo senz'altro", rassicura il presidente del Consiglio. Per la felicità dei renziani.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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