"Si vergogni, pseudo giornalista": la mamma della Meloni annienta la Jebreal

Anna Paratore scende in campo e prende le parti di sua figlia davanti agli attacchi di Rula Jebreal sulle vicende personali

"Si vergogni, pseudo giornalista": la mamma della Meloni annienta la Jebreal

Le parole di Rula Jebreal su Giorgia Meloni continuano a destare scalpore. La giornalista non si è scusata e non ha fatto ammenda per aver tirato in mezzo il padre di Giorgia Meloni per attaccare la leader di Fratelli d'Italia. Anzi, ha rivendicato quanto ha detto e ha cercato di giustificare le sue esternazioni, nonostante anche Carlo Calenda abbia ripreso la giornalista per aver utilizzato vicende personali per attaccare Giorgia Meloni. Oggi, in campo è scesa Anna Paratore, madre della leader di Fratelli d'Italia, che ha difeso sua figlia e criticato fortemente la Jebreal per il suo comportamento scorretto.

"Dopo che per anni ho sopportato i peggiori insulti nei confronti di Giorgia, bugie e mistificazioni di tutti i tipi, calunnie vergognose che, detto per inciso, se in Italia sei di destra non riesci nemmeno a far condannare in un'aula di tribunale, sono davvero stufa", ha detto la donna in una lettera aperta che è stata condivisa sui social di molti parlamentari di Fratelli d'Italia. La storia personale di Giorgia Meloni, che è anche quella della madre, non avrebbe dovuto entrare nella discussione pubblica, come ha sottolineato Anna Paratore: "La mia storia con il padre delle mie figlie non è materia pubblica, così come non credo lo sia la vita di un uomo che è mancato già da svariati anni. L'ultima volta che le mie bambine e io lo abbiamo incontrato, è stato in un lontano pomeriggio intorno al 1988, a Villa Borghese, un giardino pubblico romano, dove Francesco Meloni aveva chiesto di rivedere le sue figlie dopo che da circa 5 anni non avevano sue notizie".

Nonostante non fosse dovuta una giustificazione, Anna Paratore ha spiegato che quell'incontro non ha portato nulla nella loro vita: "Dopo di allora, il vuoto assoluto. Per quello che ne sapevamo noi, poteva essere morto, o felicemente vivo in qualche parte del mondo. Lui non cercava le figlie, le figlie non hanno mai cercato lui". Anna Paratore racconta che l'uomo ha cercato un contatto con Giorgia Meloni quando lei è stata nominata alla presidenza della Camera ma ha rifiutato di sentirlo al telefono: "Perché dovrei vedermi con una persona che se incontro per strada nemmeno riconosco? Non ho niente da dirgli". E, come sottolinea Anna Paratore questo è stato un vero colpo di fortuna, "visto ciò che sta accadendo in queste ore, quando una pseudo giornalista si permette di cianciare su mia figlia utilizzando un padre che a Giorgia è costato solo lacrime, e da cui non ha mai avuto il sollievo di una carezza o di un bacio, per non dire un piatto di minestra".

Quindi, Anna Paratore ha concluso: "Si vergogni questa signora che attribuisce a Giorgia parole mai pronunciate, concetti violenti e stupidi mai partoriti soprattutto perché, a differenza di tanti bei faccini che fanno carriera sgomitando o grazie ad amicizie importanti, mia figlia scema non è e quando parla sa ciò che dice".

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