Milano - «Si è fatto credere che il problema delle banche italiane venisse da qualche banchetta territoriale toscana», ha detto Matteo Renzi alla direzione del Pd. Lo stesso partito che per anni ha alimentato per decenni il «groviglio armonioso» fra finanza e politica. Qualcosa sta cambiando: ad esempio, la Fondazione Mps guidata da Marcello Clarich ha preso le distanze da quel groviglio «causa di tante decisioni». Clarich suggerisce ai parlamentari, in vista della commissione d'inchiesta sugli istituti di credito, di concentrare l'attenzione «su coloro che in banca avevano la responsabilità di erogare i crediti che rientrano tra quelli anomali».
Ma la nuova autonomia dei vertici dell'ente senese, che ormai possiede un pugno di azioni del Monte di cui un tempo aveva il controllo, non piace al Pd locale. Che non si rassegna. Anzi: l'Unione comunale del partito non è soddisfatta del rapporto fra Fondazione Mps e territorio e chiede di più. E in una nota diffusa nei giorni scorsi ha denunciato lo scarso dialogo fra vertici di palazzo Sansedoni e il municipio, un rapporto che «non ha tenuto conto delle esigenze del Comune». Meglio sarebbe, osserva il Pd, muoversi «accantonando risorse e accompagnando con ruolo sussidiario i processi di innovazione tecnologica e sociale». I piddini fanno dunque la voce grossa alla vigilia del rinnovo della deputazione generale (il parlamentino) della Fondazione Mps. Va ricordato che il Pd senese è guidato dal segretario comunale Alessandro Masi, ex sindaco di Sovicille ma soprattutto membro della Fondazione Mps ai tempi di Mussari. Va ricordato anche la Fondazione è stata gestita per 12 anni da due presidenti con tessera del Pd. E che invece gli attuali vertici della Fondazione hanno promosso un'azione di responsabilità contro gli ex organi amministrativi dell'ente per le operazioni disastrose del triennio 2008-2011 (e tra questi ci sarebbero anche alcuni iscritti al Pd). Intanto a Siena il partito ha perso fan: il 2016 dovrebbe chiudersi con 600-650 tesseramenti, lontano dagli 800 del 2015 e un quarto rispetto a non troppi anni fa quando le tessere in città superavano quota 2.500.
In città non è però solo il Pd ad avere qualche problema.
La sezione senese della Lega Nord è commissariata da novembre 2015, l'unica sede provinciale è stata chiusa e nei giorni scorsi è stato espulso anche Maurizio Montigiani, consigliere comunale di Monteriggioni, dipendente di Mps e attivissimo a Siena sulle questioni del Monte.
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