Il "ganzo" Renzi e Conte muto. E poi quei re degli strafalcioni

Ora il Pd detta la linea e tira Conte per la giacchetta mentre tutti si proclamano vincitori. Il peggio della settimana

Il "ganzo" Renzi e Conte muto. E poi quei re degli strafalcioni

Non c’è dubbio, quella appena trascorsa è la settimana dei vincitori! Da Zingaretti a Salvini tutti hanno festeggiato, gioito per il risultato elettorale. Perfino Matteo Renzi, il ganzo di Firenze. Sì, l’uomo dalle piccole percentuali. Il capitano è andato in giro per giorni con l’elenco dei seggi conquistati facendoli vedere a tutti, anche ai passanti. “Abbiamo vinto noi, abbiamo vinto noi. Da Nord a Sud”. Ha ripetuto come un mantra. Un tripudio a suo dire, peccato, però, che lo vogliano commissariare. Anche se lui nega. Giuseppi, “frattanto”, non ha perso tempo e ha gonfiato il petto difronte le telecamere assetate di dichiarazioni: “Non mi sento al bivio e, soprattutto, non mi sento in bilico.” Ha detto. Ma ora, forte dei risultati, o meglio, evitata la sonora sconfitta, Zingaretti detta la linea e tira Conte per la giacchetta. La prima cosa da fare oltre a far cantare tutti Bella Ciao? Cancellare i decreti sicurezza e abolire quota 100. Ma come, non li aveva voluti anche lui? D’altronde era il premier. O sbaglio?

GIUSEPPI CONTE

“Frattanto” il premier fa l’influencer a sua insaputa e finisce nella bufera per un video pubblicato sui social della Talarico cravatte. Giuseppi viene ritratto mentre indossa una cravatta e dice: “Questa non si sposta per nulla al mondo”. Uno spot per alcuni che infastidisce gli alleati di governo. La notizia parte dalle fila di Italia Viva e passa di bocca in bocca. Giuseppi viene definito "un influencer qualunque". Beh, è evidente che i galoppini di Italia Viva abbiano dimenticato i giorni cupi di Matteo Renzi a Palazzo Chigi. Più che un premier sembrava un venditore. Di fumo. E non di gelati.

GIUSEPPI AD IKEA

"Uno di noi, Giuseppi uno di noi…" canterebbero gli ultras allo stadio. Se fosse pieno. L’avvocato del popolo si presenta da IKEA per comprare la cameretta al figlio. Ai dipendenti non risparmia una delle sue battutine acide: “Non dite che la cameretta è per il figlio del premier, se i commessi sono leghisti me la consegnano in ritardo.”

BEPPE GRILLO

Nei 5 stelle volano i coltelli dopo la batosta alle regionali e c’è chi chiede un rinnovamento. Chi, invece, la scissione. Un fatto è certo: il Movimento è esploso. Annientato. Finito. Morto. E mentre i suoi si scannano Grillo, l’elevato, pensa a mettere in vendita una pietra pomice. Pubblica un video sui social e dice: "Pietra pomice, firmata dall'Elevato. Serve a pulire, a grattare, a smerigliare il cervello della stupidità umana. In vendita su e-Bay a mille euro al pezzo, di meno non posso fare.” A chi farà riferimento? E, dopo aver pubblicato il video, scrive su twitter:

In attesa dei vostri commenti, comincio io:

"Grattatici il culo!"

"Pulisciti tu la coscienza!"

"Quello che hai in mano è il cervello dei tuoi Parlamentari?!"

I commenti non potevano essere migliori.

PASQUALE TRIDICO

Il presidente dell’INPS si aumenta lo stipendio. Peggio di così.

PS* Ancora devono essere pagate 33 mila domande di cassaintegrazione. Così, giusto per ricordarlo.

MATTEO RENZI

Ma il ganzo di Firenze non aveva detto: “Alle regionali Italia Viva andrà a doppia cifra.” Come? Più che vivo il partitino sembra morto.

DARIO STEFANO

Il senatore del Partito Democratico è distratto. Talmente intento a farsi fotografare al seggio che, invece della scheda elettorale, imbuca nell’urna il certificato. Tranquilli, non quello medico.

MANLIO DI STEFANO

Il grillino commette un altro orrore ortografico. Dopo “l’abbraccio ai libici” anziché LIBANESI scrive su twitter: Extpool anziché EXIT POLL. Che sarà mai per il sottosegretario al ministero degli esteri?

GIORGIA MELONI

È lei la vera vincitrice di queste elezioni? Beh, il suo partito è stato l’unico a crescere.

Sarà forse merito dell’acqua di Acquaroli? Il neopresidente delle Marche che, dopo 25 anni ha sfrattato la sinistra, ha fatto imbottigliare e distribuito migliaia di bottiglie d’acqua con il suo marchio: “Bevi Acquaroli”. È forse un voto di scambio?

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