La "Mata Hari" del Russiagate pronta a entrare in Parlamento

La moglie di George Papadopoulos, l'ex consulente di Donald Trump già al centro dell'indagine sul Russiagate, è candidata con Italia Sovrana e Popolare alle prossime Elezioni Politiche

La "Mata Hari" del Russiagate pronta a entrare in Parlamento

Simona Mangiante scende in campo. Da presunta spia russa ad attrice di serie tv americane e designer di moda, ora l'avvocato di Caserta, sposata con George Papadopoulos, ex consulente della Campagna di Donald Trump nel 2016, ha deciso di dedicarsi alla politica: sarà capolista al Senato, per la Regione Piemonete, nella lista antisistema "Italia Sovrana e Popolare" di Marco Rizzo e Francesco Toscano. Ciò significa che se la formazione che raccoglie no green pass e no-Nato dovesse superare lo sbarramento del 3%, Mangiante avrebbe buone probabilità di essere eletta. Mangiante, già collaboratrice di Gianni Pittella al Parlamento europeo, era finita, con suo marito, al centro dell’inchiesta riguardante la presunta ingerenza di Mosca nelle elezioni che portarono all’elezione di Donald Trump. Con l’avvio dell’indagine di Robert Mueller, i media di tutto il mondo si scatenarono, arrivando a definirla una "spia russa" o un agente provocatore al servizio del Cremlino, anche se lei si è sempre definita innocente. I fatti le hanno dato ragione – anche perché non è mai stata accusata di nulla, formalmente – e ora, lasciata alle spalle quella vicenda che l'ha vista apparire sulle prime pagine dei media di tutto il mondo, ha deciso di fare politica da protagonista.

Mangiante, dal Russiagate alla politica in Italia

In attesa di affrontare l'imminente campagna elettorale in Italia, Simona Mangiante racconta al Giornale.it dagli Stati Uniti i motivi che l'hanno spinta a candidarsi al Senato con una forza "antisistema"."Ho deciso di candidarmi con Italia sovrana e popolare, per dare voce alle voci fuori dal coro, promuovere scelte politiche basate su informazioni trasparenti e reali, contro un sistema assuefatto alla disinformazione e asservito alle scelte di gregge" afferma. "Ho avuto modo di conoscere Francesco Toscano quando mi sono ritrovata a diventare testimone e commentatrice politica del 'Russiagate' negli Stati uniti (la bufala oggi smentita della millantata collusione tra la campagna elettorale di Trump e la Russia). Ho apprezzato di Toscano il coraggio della verità, quella scomoda e incensurata, la curiosità di affacciarsi alla politica internazionale senza i filtri del mainstream”e infine di rappresentare migliaia di voci soffocate dal sistema. Italia sovrana e popolare mi ha offerto attraverso questa candidatura, la possibilità di dare eco e sostanza a quelle voci" sottolinea.

L'avvocato casertano spiega di voler mettere al servizio degli italiani la sua "formazione giuridica di avvocato internazionalista", l’esperienza professionale politica maturata durante "la mia lunga carriera al parlamento europeo e nella politica americana", nonché l'esperienza giornalista, sempre negli Stati Uniti. "Basta supportare politici carrieristi - sottolinea -l’Italia ha bisogno di esperti lavoratori e non improvvisati cercatori di poltrone. La politica non è un mestiere!". In passato, racconta Mangiante, "ho dato fiducia allo stesso Salvini e a Giorgia Meloni fino a quando entrambi hanno tradito la fiducia degli italiani, piegandosi a politiche opportuniste e carrieriste asservite alle scelte dello stesso sistema che avevano promesso di contrastare, basti pensare alla questione Ucraina".

"Basta armi all'Ucraina"

La "Mata Hari del Russiagate" ha le idee chiare su quello che dovrebbe essere l'atteggiamento dell'Italia rispetto al conflitto fra Russia e Ucraina. Secondo la moglie dell'ex consulente di Trump, l’attuale gestione della questione Ucraina da parte della classe politica è "l’esempio primario di ottusa disinformazione e asservimento bieco alle scelte sistemiche degli Usa, implementate dall’Unione europea con risvolti suicidi per la nostra economia". Cosa hanno guadagnato gli italiani nel sostegno incondizionato alla causa Ucraina e nel "sacrificio forzato delle sanzioni alla Russia? Una recessione bieca per finanziare una guerra di cui siamo noi i perdenti, mentre gli Stati Uniti lavorano sulle infrastrutture per venderci il petrolio al triplo del prezzo e la Russia trova nella Cina il suo partner economico".

Simona Mangiante ha lavorato come giornalista e intervistatrice del film documentario "Ukraine 30 years - the everlasting present" prodotto da Igor lopatonok, parte della trilogia diretta da Oliver Stone. Il documentario ripercorre i 30 anni di indipendenza della Ucraina dall’Unione sovietica, attraverso le interviste condotte alle personalità politiche che ne hanno fatto la storia. "Ne emerge una Ucraina strumentalizzata dall’Occidente per motivi ben diversi dalla millantata democrazia e un sistema corrotto imploso ed esploso nella situazione attuale. Un documentario ricco di informazioni rivelatrici" spiega. Dunque sì agli aiuti umanitari ma non a quelli militari. "Questa guerra poteva essere evitata attraverso un approccio diplomatico ma è stata esacerbata dalla propaganda della Nato. È più comodo costruire la dicotomia demone/eroe piuttosto che distribuire realisticamente le responsabilità".

Quanto alla possibilità che il Cremlino interferisca nelle Elezioni Politiche italiane, l'avvocato non ha dubbi: "È l'ennesima dimostrazione che dell’America importiamo proprio il peggio, e ora anche la Russiafobia".

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