«Non volevo uccidere nessuno e quando sono passato in mezzo al corteo non mi sono accorto di aver urtato i manifestanti, né tanto meno di aver ucciso uno di loro».
Con queste parole si è difeso davanti al giudice, durante l'interrogatorio di garanzia, Alessio Spaziano, 25 anni, originario della provincia di Caserta, l'autista che con il suo camion ha travolto tre manifestanti davanti al centro di distribuzione della Lidl di Biandrate, in provincia di Novara, uccidendo il sindacalista Adil Belakhdim, 37 anni originario del Marocco ma cittadino italiano residente nel Milanese con moglie e due figli di 4 e 6 anni.
L'autista ha anche spiegato il perché, dopo aver forzato il blocco istituito per lo sciopero degli addetti della logistica, è fuggito. «Sono scappato - ha spiegato Spaziano - solo perché temevo mi linciassero per aver voluto uscire dal magazzino per finire le consegne». Il giovane, difeso dall'avvocato Gabriele De Juliis, al termine dell'interrogatorio ha ottenuto dal gip gli arresti domiciliari. «Abbiamo deciso di rispondere alle domande del giudice - ha spiegato il legale - perché noi per primi vogliamo che emerga la verità su quanto è accaduto. Il mio assistito dice di non essersi accorto di nulla: probabilmente ha eseguito una manovra azzardata, ma del tutto inconsapevole». Il suo avvocato ha precisato che Spaziano è fuggito dallo stabilimento per paura: «Sapeva che decidendo di forzare il posto di blocco, rischiava di essere picchiato dai manifestanti».
Il camionista sostiene di non essersi accorto di aver travolto ed ucciso il coordinatore del SiCobas Adil Belakhdim, ma, pochi minuti dopo la tragedia, è stato lui a fermarsi in una area di sosta dell'autostrada, chiamare i carabinieri e costituirsi. «La reazione a caldo è stata quella di scappare - ha spiegato l'avvocato - ma poi, trascorsi qualche minuti, Alessio Spaziano ha riacquistato la lucidità e in quell'istante ha capito che poteva essere accaduto qualche cosa di grave. Così ha telefonato al padrino poliziotto e ha sentito i suoi consigli».
È stato arrestato per omicidio stradale, omissione di soccorso e resistenza a pubblico ufficiale, per aver trasgredito all'alt intimato da un poliziotto mentre stava eseguendo la manovra con il suo autoarticolato, per evitare il blocco. Per questi reati rischia una pena di 7 anni, che però potrebbe aumentare fino a due terzi, come prevede la legge se il responsabile scappa dal luogo dell'incidente.
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