Il sindaco di Milano Sala chiude le scuole ma solo ieri non era d'accordo

Il sindaco del capoluogo lombardo, Beppe Sala, chiude gli istituti per una settimana. Ma solo ieri sui social si scandalizzava per le richieste dei cittadini

Il sindaco di Milano Sala chiude le scuole ma solo ieri non era d'accordo

Una brutta figura a colpi di clic. Imbarazzo generale. I social network diventano il centro del dibattito politico. E l’epidemia del virus cinese non aiuta. Anzi, tra paura e psicosi salgono i casi di vere e proprie schermaglie da tastiera. Ma andiamo con ordine. Da domani, lunedì 24 febbraio, scuole chiuse per una settimana a Milano. In Lombardia i casi di Coronavirus aumentano di ora in ora e il sindaco del capoluogo lombardo, Beppe Sala, firma l’ordinanza per chiudere le aule della città.

L’obiettivo è limitare le possibilità di contagio, sospendendo anche tutte le manifestazioni pubbliche e quelle sportive. “Scelta prudenziale”, dichiara Sala. Ma sull’ordinanza firmata del primo cittadino esplode subito la polemica. “Ad oggi vediamo di farlo per una settimana e ritengo che sarà sufficiente”, spiega il sindaco che però, solo ieri, si scandalizzava sui social perché i cittadini gli chiedevano di chiudere appunto gli istituti scolastici.

“Alcuni cittadini mi chiedono di chiudere gli uffici pubblici, altri le scuole. E allora perché non gli stadi? O le aziende? O i negozi? Che differenza c’è?”, sentenziava su Facebook. Questa mattina invece il primo cittadino fa dietrofront modificando anche il post pubblicato solo ieri e firmando l’ordinanza di chiusura per una settimana.

Vista la decisione delle università e capendo che si tratta di una situazione diversa, rimane il fatto che anche a livello prudenziale penso che le scuole vadano chiuse a Milano”, si giustifica Sala. “Proporrò al presidente della Regione, Attilio Fontana, di allargare l’intervento a livello di città metropolitana. Vista anche che è la settimana del carnevale, proporrò di chiuderle già da lunedì”.

È quanto emerge al termine di un vertice in prefettura con il prefetto, Renato Saccone, il questore, Sergio Bracco. E i vertici provinciali di carabinieri, guardia di Finanza e rappresentanti del comando logistico dell’esercito, in merito al coronavirus Covid-19. Poi Sala incalza: “Continueremo a tenere aperti tutti i servizi, compresi i nostri uffici. Ma se possiamo rinviare qualcosa, ad esempio un concorso in settimana con migliaia di persone, rimandiamo: non succede nulla. Sui servizi basici non cambia niente, ma poniamo un po’ più di attenzione laddove si può ridurre il rischio. Dopodiché si naviga a vista e domani mattina alle 10 ci rivediamo, rimanendo in contatto con le autorità nazionali”.

Sale, infatti, vertiginosamente la stima dei contagi in Italia che, stando agli ultimi aggiornamenti, sfonda quota 100 con ben 89 episodi accertati in Lombardia. L’ultimo caso reso noto è quello di uno studente 17enne, residente in Valtellina ma che studia all’istituto agrario di Codogno. È risultato positivo al test del Coronavirus.

Venerdì sera il ragazzo ha iniziato ad avere febbre molto alta manifestando sintomi sospetti, ragion per cui è stato sottoposto a tampone presso l’ospedale di Sondrio. Subito dopo l’esito degli esami è stato messo in isolamento. Il sindaco Sala se ne farà una ragione.

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