Escrementi tra le lapidi, risse e sputi sulle tombe, gente che dorme nelle camere mortuarie del cimitero trasformato in campo profughi abusivo, immigrati che girano tra le tombe con asciugamano e mutande per lavarsi alle fontanelle e la toilette del cimitero utilizzata come bagno comune (quando non è rotto, con le conseguenze immaginabili). Questa la situazione che andava avanti da settimane a Ventimiglia, dove si riversano migliaia di immigrati respinti dalla polizia francese, in media un centinaio al giorno, in un ricambio continuo tra i nuovi e quelli che riescono ad entrare illegalmente in Francia. Esasperati i residenti, soprattutto gli anziani che avevano smesso di andare al cimitero per non essere molestati con richieste di elemosina, ma anche la cooperativa che gestisce i servizi cimiteriali («La situazione è fuori controllo. Le persone che fanno visita ai loro cari non si sentono più sicure»). Così il sindaco Flavio Di Muro, Lega, ha deciso di risolvere ingaggiando una ditta di sorveglianza armata all'ingresso, «fino a dicembre, ma anche dopo se serve, non ci sono soldi meglio spesi di quelli per garantire la sicurezza in un posto sacro come un cimitero» spiega il sindaco al Giornale. Soluzione che ha funzionato, da quando è sorvegliato il cimitero di Ventimiglia è tornato ad essere un cimitero e non un campeggio, anche se i migranti si sono semplicemente spostati altrove, verso la spiaggia, in attesa che la Caritas allestisca un centro di prima accoglienza. Ma almeno è risparmiato il cimitero. Il sindaco però non aveva fatto i conti con Michela Murgia che, appresa la notizia, è rimasta scioccata da tanta cattiveria razzista del comune di Ventimiglia, una cittadina - scrive seriamente - governata da un «Regime fascista». «In Italia sotto un regime fascista un essere umano non ha neanche la dignità di un topo. Tu fiero di te, petto in fuori e pancia in dentro, come li guardi stasera i tuoi figli a letto puliti dopo la doccia? Tu sindaco, che hai negato la più elementare dignità umana a persone senza niente altro che l'acqua del cimitero, ti senti un gran protettore del decoro della tua comunità?» domanda retoricamente la Murgia, disgustata da questo leghista disumano. Di Muro però non se la prende, anche sapendo della malattia della scrittrice. «L'ho invitata a venire qui e rendersi conto di persona - dice il sindaco -, a vedere con i suoi occhi e a sentire con il suo naso quello che i miei cittadini sono costretti a vivere ogni giorno, perché è facile da lontano scrivere certe cose. I ventimigliesi sono accoglienti, sono persone di cuore, lo hanno sempre dimostrato in tutti questi anni di emergenza, ma sono esasperati dal comportamento irrispettoso di chi profana anche luoghi sacri e soprattutto da chi pontifica senza aver mai vissuto situazioni del genere. Andare al cimitero ed essere disturbati da qualcuno che ti chiede i soldi o non poter riempire d'acqua l'annaffiatoio perchè magari è rotto o pieno di escrementi non è una cosa normale, non è accettabile. Altro che fascismo. Ne metteremo di più di guardie giurate se servirà». Alla Murgia risponde anche Edoardo Rixi, deputato, segretario della Lega in Liguria e viceministro alle Infrastrutture: «I cimiteri non sono centri di accoglienza per immigrati. Stupisce che il Pd e i suoi maître-à-penser trovino il tempo di criticare chi cerca con difficoltà, come la Lega, di far rispettare il decoro e l'ordine pubblico anche nei luoghi di culto». Da Fdi invece è il senatore Giovanni Berrino a intervenire: «Esternazione incommentabile.
In tutte le civiltà, anche in quelle meno evolute, il culto, il rispetto, il ricordo dei defunti è sacro. Ovunque. Quella della Murgia è solo assurda ideologia a sostegno di un'immigrazione selvaggia». In attesa che la scrittrice accolga l'invito e vada a Ventimiglia per constatare di persona.
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