L'intervento dei giudici ha ricomposto il campo largo. L'ordinanza del Tribunale di Roma che dichiara illegittimo il trasferimento dei 16 migranti in Albania fa esultare la sinistra che arriva a parlare di «truffa» per il trasferimento dei clandestini nel campo allestito in territorio albanese. Il Partito democratico ha già presentato un'interrogazione parlamentare ai ministri Tajani e Crosetto, sia alla Camera che al Senato, «per fare luce - dice una nota dei dem - sulla gestione degli appalti milionari relativi alla costruzione e gestione dei centri per migranti di Gjader e Shengijn in Albania».
Le prime reazioni all'ordinanza del Tribunale sono tutte mirate su due questioni: quella normativa e quella erariale. La segretaria dem Elly Schlein è la più lapidaria: «L'accordo con l'Albania è fuorilegge». Gli altri leader dei partiti di opposizione puntano piuttosto sull'aspetto erariale. Nicola Fratoianni (di Sinistra Italiana) si appella a tutti i componenti del Consiglio dei ministri: «restituite i soldi di tasca vostra». Costi quantificati dal capo dei grillini in un miliardo di euro. «Uno spot sull'immigrazione - commenta Giuseppe Conte - che ci costa quasi un miliardo, e che sta producendo un gioco dell'oca: il secondo giorno ne riportiamo quattro, e adesso dobbiamo riportarli tutti. Tutto questo mentre a Lampedusa ne sbarcano mille in sole 24 ore». Sulla stessa linea del leader dei Cinquestelle anche Matteo Renzi («Per tre like sui social la Meloni butta un miliardo») e Carlo Calenda («l'operazione Albania è una costosissima presa in giro»). E un comunicato dei Cinquestelle evoca la parola «truffa» esortando la presidente del Consiglio a chiedere scusa agli italiani.
L'attacco dell'opposizione al governo viene portato su più fronti e viene scomodata anche l'Unione europea dove gli europarlamentari di Partito democratico, Movimento Cinquestelle e Alleanza Verdi e Sinistra hanno depositato un'interrogazione - a firma di Cecilia Strada - per esortare la Commissione europea ad avviare una procedura di infrazione nei confronti del nostro Paese. «La Commissione europea - recita una nota degli europarlamentari dem - ha affermato che il protocollo Italia-Albania per il rimpatrio forzato in un Paese terzo dei migranti non è previsto dalle norme comunitarie». E puntuale arriva la richiesta dei Verdi-Efa di discutere la questione in «plenaria» a Strasburgo, lunedì.
Non sono pochi, intanto, a notare la contraddizione tra una premier che riesce a convincere gran parte dei leader europei sulla bontà dell'operazione Albania e una richiesta di procedura d'infrazione. «Mentre Giorgia Meloni cerca di allargare il consenso europeo sulle misure di contrasto all'immigrazione irregolare, il Pd e la sinistra in Europa chiedono una procedura di infrazione contro l'Italia - riassume Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d'Italia a Strasburgo -. È un fatto di una gravità inaudita, che conferma ancora una volta la natura anti-nazionale della sinistra italiana». «Alcuni partiti italiani stanno di fatto sollecitando l'Europa a sanzionare la propria Nazione e i propri cittadini - sintetizza la stessa premier sui suoi canali social -, con il solo obiettivo di colpire politicamente questo Governo. Una vergogna che non può passare inosservata». Di vergogna parla anche la vicepresidente del Senato Licia Ronzuli.
«Una scelta anti-italiana, grave e autolesionista, con cui le opposizioni dimostrano chiaramente di anteporre il loro calcolo politico particolare all'interesse generale dell'Italia», commenta Maurizio Lupi, presidente di Noi
Moderati. Mentre Fabio Rampelli (FdI) usa parole ancor più forti: «Resto sinceramente inorridito e sbalordito della tracotanza della sinistra che rema contro gli interessi nazionali pur di colpire faziosamente il Governo».
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