Le vittime di guerra non sono tutte uguali. Almeno è così per quella sinistra che, a distanza di decenni, si ostina a negare l’esistenza storica delle foibe. No, gli italiani e gli istriani uccisi dai titini valgono meno dei partigiani.
“Erano volontari al servizio dei nazisti, non certo al servizio dell'Italia e quindi, in base alla legge non avrebbero mai dovuto essere premiati, soprattutto da una Repubblica nata dalla Resistenza", ha detto Alessandra Kersevan, la ricercatrice ‘negazionista’ che coordina il gruppo ‘Resistenza Storica’, nel corso di un convegno organizzato dalla deputata di Sinistra Italiana, Serena Pellegrino, molto contestato dal centrodestra.
Secondo il capogruppo della Lega Nord, Massimiliano Fedriga "il 10 febbraio dovrebbe essere un giorno condiviso per ricordare eventi tragici” ma l’intervento della ‘pseudo storica’ Kersevan “che dice che il Giorno del Ricordo è la celebrazione dei rastrellamenti fascisti e dei collaborazionisti nazisti, è inaccettabile. Iniziative di questo tipo vanno condannate, dare dignità storica al negazionismo significa dare dignità alla menzogna". Giorgia Meloni trova “vergognoso che, dopo 60 anni di silenzio, nei quali non si è potuto dire che quella gente era stata ammazzata dai comunisti e che si è voluto chiudere gli occhi sui crimini dei comunisti, ci siano colleghi che organizzato delle conferenze stampa per farci spiegare da dei 'signor nessunò che le vittime innocenti erano in realtà dei torturatori".
La Meloni, su Facebook, ha criticato anche Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, perché a Basovizza per celebrare la cerimonia ufficiale in occasione del Giorno del Ricordo in quanto impegnato a Madrid per un vertice trilaterale Italia-Spagna-Portogallo, con il Re di Spagna e il Presidente portoghese. Al suo posto ci sarà il presidente del Senato, Pietro Grasso, mentre Mattarella si limiterà a ricevere al Quirinale i rappresentanti delle associazioni dei familiari delle vittime e degli esuli. "Per il secondo anno consecutivo - scrive Giorgia Meloni - il presidente della Repubblica Sergio Mattarella non sarà presente alla foiba di Basovizza e alle celebrazioni ufficiali del Giorno del ricordo della tragedia delle foibe e del dramma dell'esodo giuliano-dalmata. Invitiamo il Capo dello Stato a ripensarci e a partecipare a questa ricorrenza istituita per legge dal Parlamento: se glielo chiede il popolo italiano non potrà tirarsi indietro".
L'assenza di Mattarellla, secondo il capogruppo di Fdi-An alla Camera, Fabio Rampelli,“rischia di fare da ombrello allo stuolo di negazionisti foraggiati da una sinistra ancora
incredibilmente trinariciuta che si stanno agitando in ogni angolo dello Stivale. Il presidente Mattarella dovrebbe essere più attento e il suo cerimoniale imparare le leggi dello Stato italiano per non fargli fare gaffes”.
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